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Bruxelles invia pareri motivati in materia di autotrasporto ad otto Stati UE
Sono Grecia, Italia, Lituania, Lussemburgo, Portogallo, Romania, Slovacchia e Regno Unito
17 ottobre 2007
Oggi la Commissione Europea ha deciso di inviare un parere motivato, che rappresenta l’ultima fase della procedura prima del deferimento formale alla Corte di giustizia delle Comunità europee, a Grecia, Italia, Lituania, Lussemburgo, Portogallo, Romania, Slovacchia e Regno Unito per non aver notificato le misure nazionali di recepimento della direttiva 2006/22/CE che stabilisce le condizioni minime per l’attuazione delle nuove norme nel settore del trasporto su strada in materia di tempi di guida e di riposo e sull’introduzione del tachigrafo digitale.
Non avendo recepito questa importante direttiva - ha osservato Bruxelles - gli Stati membri interessati non dispongono degli strumenti giuridici necessari per promuovere una concorrenza equa all’interno del settore e migliorare la sicurezza stradale.
«Per garantire il corretto funzionamento del mercato interno, ma anche per assicurare il rispetto della normativa in materia sociale e migliorare la sicurezza stradale - ha dichiarato Jacques Barrot, vicepresidente della Commissione responsabile dei trasporti - è essenziale recepire rapidamente e efficacemente questo importante pacchetto teso ad armonizzare i tempi di guida e di riposo per i autisti. In un mercato molto competitivo come quello dell'autotrasporto non possiamo accettare che gli Stati membri attuino la regolamentazione in questione in modo diverso».
La direttiva, che doveva essere recepita nel diritto nazionale entro il 1° aprile 2007, è stata adottata dal Consiglio e dal Parlamento europeo insieme con le nuove norme in materia sociale per i conducenti professionisti (sui tempi di guida e di riposo) nell’ambito del cosiddetto “pacchetto di disposizioni in materia sociale per il trasporto su strada”. L’obiettivo è assicurare l’attuazione corretta e uniforme della normativa sociale. La corretta applicazione delle regole, a lungo considerata un punto debole - ha sottolineato la Commissione - è particolarmente importante in un settore caratterizzato da margini di profitto contenuti, concorrenza agguerrita e forti pressioni commerciali.
La direttiva stabilisce norme chiare per controllare il numero di ore di lavoro dei conducenti professionisti e prevede di triplicare gradualmente i controlli, passando dall’attuale 1% al 3% di tutti i giorni di lavoro nel 2010 e organizzando almeno sei operazioni di controllo concordate fra Stati membri. La direttiva promuove meccanismi di cooperazione fra le autorità degli Stati membri incaricati dell’applicazione della normativa che disciplina il trasporto su strada (nomina di un organo di collegamento intracomunitario, programmi congiunti di formazione, fornitura di attrezzature standard di controllo), impone agli Stati membri di adottare un sistema elettronico per lo scambio di informazioni e introduce sistemi di valutazione dei rischi.
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