- L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha reso noto oggi di aver deciso nella riunione dello scorso 18 novembre di avviare un'istruttoria per verificare se 20 società, attive nel settore delle spedizioni di merci su strada da e per l'Italia, abbiano realizzato, insieme con l'associazione di categoria Fedespedi, un'intesa restrittiva della concorrenza.
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- L'Antitrust ha precisato che, secondo alcune segnalazioni ricevute dall'Autorità, le 20 società, tra cui spiccano, per fatturato e dimensione internazionale, DHL Global Forwarding Agility Logistics, Saima Avandero e Schenker Italiana, avrebbero scambiato, in occasione di riunioni nell'ambito dell'associazione Fedespedi, rappresentativa di circa 2.200 spedizionieri di merci in Italia, informazioni sull'incidenza dell'incremento dei costi (quali, ad esempio, il costo del carburante, i pedaggi stradali e alcuni costi amministrativi) per concordare entità e modalità di aumento dei prezzi da applicare alla clientela. Al termine delle riunioni, inoltre - ha spiegato l'Autorità - la Fedespedi avrebbe, con circolari alle imprese ed alle associazioni aderenti e comunicati stampa, agevolato le aziende nell'applicare alla clientela gli incrementi di prezzo precedentemente concordati in ambito associativo.
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- Secondo l'Antitrust, dalle informazioni disponibili si può desumere l'esistenza, quanto meno a partire dalla fine del 2002 e fino al mese di settembre 2007, di un reciproco scambio di informazioni sensibili e di un coordinamento delle strategie commerciali tra le società Agility, Albini & Pitigliani, Brigl, Cargo Nord, Dhl, Ferrari, Francesco Parisi, Gefco, Geodis, I-Dika, Italmondo, Italsempione, Itk, ITX Cargo, Rhenus, Saima, Schenker, Sittam, Transervice e Villanova, che rappresentano i principali operatori del mercato, e il coordinamento delle rispettive condotte commerciali si sarebbe realizzato attraverso numerosi e regolari incontri tra tali imprese, anche con il contributo organizzativo dell'associazione di categoria Fedespedi.
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