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Confitarma, no alla riduzione dei rappresentanti delle imprese e dei lavoratori nei Comitati Portuali
Sollecitata la cancellazione dell'articolo 3 dello schema di decreto del presidente della Repubblica che modifica la legge 84/94
27 novembre 2009
La Confederazione Italiana Armatori (Confitarma) lancia un allarme per la prevista riduzione dei rappresentanti delle imprese e dei lavoratori in seno ai Comitati Portuali che - secondo gli armatori - comprometterebbe il regolare funzionamento del più importante organo di governo dei porti nazionali.
Martedì scorso il presidente di Confitarma, Nicola Coccia, ha scritto una lettera ai ministri delle Infrastrutture e Trasporti, Altero Matteoli, per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione, Renato Brunetta, e per la Semplificazione Normativa, Roberto Calderoli, nonché al presidente del Consiglio di Stato, Paolo Salvatore, con la quale chiede che venga cancellato l'articolo 3 dal testo dello schema di decreto del presidente della Repubblica recante Regolamento in materia di enti pubblici non economici vigilati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Tale articolo - ha spiegato Confitarma - prevede una modifica all'articolo 9 della legge n. 84 del 1994, che comporta la riduzione da sette a quattro del numero dei rappresentanti delle imprese e dei lavoratori nell'ambito dei Comitati delle Autorità portuali. Con tale decreto - ha precisato la Confederazione - si intende procedere al riordino di tali enti “al fine di ridurre il complesso della spesa di funzionamento delle amministrazioni pubbliche”.
Confitarma ritiene che tale modifica comprometterebbe seriamente «il delicato equilibrio voluto dal legislatore per realizzare una forma di “amministrazione partecipata” rivelatasi negli anni - ha sottolineato l'associazione - essenziale per garantire la più ampia trasparenza e partecipazione all'attività delle Autorità Portuali».
Secondo Confitarma, «se lo scopo che si intende perseguire è quello di ridurre la spesa di funzionamento delle Autorità Portuali, la riduzione dei rappresentanti oltre ad essere dannosa per la gestione dei porti risulta anche inutile. Basterebbe infatti escludere l'erogazione di qualsiasi compenso a favore di tali rappresentanti, compenso peraltro già oggi estremamente contenuto».
«L'importanza politica connessa alla presenza dei rappresentanti del mondo imprenditoriale e del lavoro nei Comitati Portuali - ha rilevato Coccia - non può essere compromessa per finalità puramente economiche che peraltro avrebbero un effetto minimo sull'economia complessiva delle Autorità Portuali».
Inoltre Confitarma ha osservato che, «dal punto di vista funzionale, la modifica che si intenderebbe introdurre risulta del tutto inapplicabile in quanto i quattro rappresentanti delle imprese dovrebbero essere designati da sette categorie imprenditoriali rendendo di fatto impossibile alle Autorità Portuali procedere alla loro nomina in assenza di criteri selettivi difficilmente individuabili. Nell'impossibilità di nominare tali rappresentanti verrebbe di fatto a mancare una componente essenziale per il regolare funzionamento del Comitato».
Infine Coccia ha evidenziato che il Parlamento, che da tempo è impegnato nel progetto di riforma della legge 84/94 sui porti, non ha mai previsto nei vari progetti di legge di revisione una modifica cosi radicale dell'articolo 9 di tale disposizione legislativa.
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