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Ipsema, necessaria una maggiore coordinazione per evitare gli infortuni nei porti italiani
Audizione presso la Commissione parlamentare d'inchiesta sulle morti bianche
20 gennaio 2010
Occorre maggiore coordinazione nel sistema di tutela per evitare gli infortuni nei porti italiani. Lo hanno spiegato il commissario straordinario e il direttore generale dell'Istituto di Previdenza per il Settore Marittimo (Ipsema), Antonio Parlato e Palmira Petrocelli, nel corso di un' del Senato tenutasi per approfondire le cause alla base dell'incidente mortale avvenuto lo scorso dicembre ad un portuale a Genova e per chiarire le questioni legate alla sovrapposizione di competenze in materia di formazione del personale marittimo presente nei porti.
È necessario - hanno evidenziato i due rappresentanti dell'Ipsema - lavorare ad apposite iniziative in materia di prevenzione e promuovere sinergie tra istituzioni preposte alla tutela dei lavoratori marittimi e di terra.
«L'attività lavorativa marittima a bordo - ha rilevato Parlato - è già rischiosa proprio per la natura stessa del luogo di lavoro. Il rischio diventa più alto per i lavoratori portuali, assicurati dall'Inail, quando svolgono funzioni del tutto analoghe ai marittimi. A riprova di ciò la circostanza che un terzo del totale, circa il 40% degli infortuni sul lavoro nel settore marittimo avviene in porto. La tipologia di rischio di infortunio, tra terminalisti e marittimi - ha proseguito - è la medesima e a fronte delle stesse attività svolte si creano sovrapposizioni e differenze di approccio sia sul fronte assicurativo e sia, soprattutto, nella individuazione di campagne di formazione-informazione per i lavoratori stessi». Parlato ha quindi auspicato un'intesa tra Ipsema e Inail per un coordinamento e uno scambio dei rispettivi dati al fine di diffondere maggiore conoscenza dei rischi lavorativi, quando analoghi, sofferti dai lavoratori portuali e marittimi e promuovere efficaci politiche di prevenzione.
Intervenendo in merito alla formazione dei lavoratori marittimi, ruolo assegnato all'Ipsema dal decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008, Palmira Petrocelli ha spiegato che «l'istituto ha, negli anni, dedicato molte risorse verso l'accrescimento delle competenze in materia di prevenzione e verso la formazione-informazione dei marittimi contro i rischi connessi all'attività lavorativa. I Quaderni di formazione, hanno studiato e approfondito gli ambienti più pericolosi all'interno della nave. Sono in programma altre pubblicazioni e ulteriori approfondimenti, in particolare verso i rischi relativi alle attività di interfaccia nave-porto». «Considerata la duplice competenza sulla tutela dei lavoratori a bordo delle navi e di quelli a terra - ha concluso il direttore generale dell'Ipsema - auspico la nascita di progetti di formazione congiunta con gli altri soggetti responsabili della tutela stessa dei lavoratori».
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