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Genova è una città che odia i camion
L'accusa è mossa dalle associazioni dell'autotrasporto, che evidenziano come i Tir siano il fattore chiave e irrinunciabile per il funzionamento del porto. Minaccia di blocco in mancanza di soluzioni
27 maggio 2010
Genova è «una città che odia i camion, anche se questi rappresentano un fattore chiave e irrinunciabile per il funzionamento del porto». L'accusa è rivolta al capoluogo ligure dalle associazioni dell'autotrasporto Anita, Ancst/Lega Cooperative, Confartigianato Trasporti, Cna Fita, Fai/Conftrasporto, Trasportounito/Fiap, che incolpano Genova di tornare a esprimere «dubbi e dissenso rispetto all'unica soluzione possibile per garantire la sosta dei Tir: l'area di Cornigliano».
In un comunicato unitario le associazioni spiegano che, «nonostante la coerenza del presidente dell'Autorità Portuale, Luigi Merlo, che ha in queste settimane difeso il progetto di un autoparco nei 130mila metri quadrati di Cornigliano, la città sembra aver cambiato idea, caricandosi la responsabilità di catapultare Genova e il suo porto in una situazione di emergenza fuori controllo». «Se verrà confermato a far data dal 1° gennaio del prossimo anno lo sfratto dei camion anche dal parcheggio di Campi - rilevano - i 400-500 posti per i “Tir” nell'area ex ILVA saranno assolutamente necessari per evitare una situazione di totale emergenza oltre che per il porto anche per la città».
«Siamo convinti - sostengono i vertici dell'autotrasporto - che Cornigliano fornisca la migliore localizzazione per un autoparco, che concilierebbe le esigenze dell'autotrasporto con quelle del territorio e che sarebbe coerente con i progetti di prolungamento della sopraelevata portuale e di collegamento verso i nodi autostradali». Le associazioni ricordano che il 7 dicembre 2008 l'amministrazione comunale e l'Autorità Portuale sottoscrissero un preciso atto di impegno con le associazioni dell'autotrasporto con l'obiettivo di arrivare puntuali all'appuntamento con l'autoparco in Cornigliano. «Ci chiediamo - prosegue la nota - se nel frattempo la città abbia cambiato idea».
Secondo le associazioni, occorre invece chiarezza da parte delle istituzioni che amministrano il territorio e il loro auspicio è che le amministrazioni pubbliche e tutti i componenti del Comitato dell'Autorità Portuale confermino la volontà, espressa con la delibera e con la previsione di spesa di 20 milioni di euro (piano triennale), e procedano senza rinvii o cambi di programma, alla realizzazione dell'autoparco nell'area di Cornigliano. «Se ciò non accadesse - annunciano i rappresentanti dell'autotrasporto - loro malgrado, le associazioni sarebbero costrette a optare per azioni a tutela degli interessi della categoria».
In particolare, il segretario nazionale di Trasportounito, Maurizio Longo, ha respinto qualsiasi ipotesi di revisione del piano triennale che comporti anche solo un ridimensionamento dell'autoparco delle aree di Cornigliano. È anzi, necessario ed urgente - spiega - il varo di misure-ponte che consentano all'autotrasporto di disporre di aree di sosta temporanee in attesa della completa realizzazione dell'autoparco. «Chi pensa di rimettere in discussione le scelte - conclude Longo, che fa parte del Comitato Portuale di Genova - si farà carico della responsabilità di un inevitabile blocco, nei fatti, del maggiore porto italiano».
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