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Lo scorso anno il trasporto delle merci via mare ha registrato una flessione del 4,5%
L'attuale ripresa è irregolare, più lenta rispetto al recupero mostrato dopo le precedenti recessioni, è soggetta a numerosi elementi d'incertezza e alla fragile condizione dell'economia globale
20 dicembre 2010
inforMARE - Nel 2009 il trasporto marittimo delle merci ha totalizzato una contrazione del 4,5% rispetto al 2008, anno in cui era stato registrato il massimo storico, ponendo il commercio via mare al di sotto del livello del 2007. Lo scorso anno – rileva il nuovo rapporto “Review of Maritime Transport 2010” dell'UNCTAD (Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo) - i servizi marittimi hanno trasportato complessivamente 7.842,8 milioni di tonnellate di merci rispetto a 8.210,1 milioni di tonnellate nel 2008, a 7.983,5 milioni di tonnellate nel 2007 ed a 7.682,3 milioni di tonnellate nel 2006.
Il rapporto sottolinea che, nonostante sia in atto una ripresa, attualmente la crescita del trasporto marittimo è irregolare, più lenta rispetto al recupero mostrato dopo le precedenti recessioni, è soggetta a numerosi elementi d'incertezza e alla fragile condizione dell'economia globale. I segnali indicano quindi che l'industria dello shipping e il trasporto via mare sono sulla via del recupero, ma evidenziano pure che ci vorrà qualche tempo prima di tornare ai livelli del 2009.
Lo scorso anno le rinfuse liquide (greggio, prodotti petroliferi e gas) trasportate via mare si sono attestate a 2.649 milioni di tonnellate, in flessione del 3,0% rispetto a 2.732 milioni di tonnellate nel 2008 (2.747 milioni nel 2007 e 2.698 milioni nel 2006). Il traffico di greggio è stato di 1,72 miliardi di tonnellate (-3,4%), quello di prodotti petroliferi di 924,6 milioni di tonnellate (-2,4%) e quello di gas naturale liquefatto di 242,8 miliardi di metri cubi (+7,2%).
Nel 2009 i carichi secchi (rinfuse solide, container e altre rinfuse secche) sono diminuiti del 5,2% circa avendo totalizzato 5.194 milioni di tonnellate rispetto a 5.478 milioni di tonnellate nel 2008 (5.237 milioni nel 2007 e 4.984 milioni nel 2006). Si tratta del primo calo registrato dal 1983.
Nel 2009 le rinfuse solide, che rappresentano circa un quarto del traffico marittimo complessivo, sono aumentate dell'1,4%. Tuttavia il rapporto rileva come questa crescita mascheri fluttuazioni accentuate per talune tipologie di merci. La bauxite e l'allumina, che sono componenti essenziali per la produzione di alluminio e vengono utilizzate principalmente nei settori dei trasporti e dell'edilizia, hanno subito un calo del 23,2%. I fosfati, utilizzati come fertilizzante nel comparto dell'agricoltura, sono diminuiti del 38.7%. I minerali di ferro, invece, con un totale di 907 milioni di tonnellate hanno registrato un aumento del 7,8% rispetto al 2008; gran parte di questo incremento è stato determinato dalla crescita del 38,9% delle importazioni della Cina, mentre le importazioni giapponesi sono diminuite del 24,8% e quelle europee sono calate del 38,2%.
Lo scorso anno i volumi di merci containerizzate trasportate via mare sono stati pari a 124 milioni di container teu, in calo del -9,0% rispetto a 137 milioni di teu nel 2008. Nel 2009 i porti hanno movimentato complessivamente un traffico di container pari a 465,7 milioni di teu, con una flessione del 9,7% rispetto all'anno precedente.
Nel 2009 l'immissione di nuove navi nella flotta mondiale è proseguita senza interruzione. All'inizio del 2010 la flotta mercantile mondiale ha raggiunto una capacità di 1.276 milioni di tonnellate di portata lorda, con un incremento di 84 milioni di tpl rispetto all'inizio del 2009. In particolare, ci sono state nuove consegne per 117 milioni di tpl, mentre le demolizioni e i disarmi hanno tolto dal mercato una capacità pari a circa 33 milioni di tpl. Il rapporto indica che nel 2009 le nuove consegne sono state superiori del 42% rispetto all'anno precedente a causa del fatto che i nuovi ordini sono stati emessi prima che si verificasse il calo della domanda mondiale. Ciò ha determinato una eccedenza di tonnellaggio che ha comportato un incremento superiore al 300% delle demolizioni di vecchio tonnellaggio. Il documento evidenzia che però, nonostante questa crescita, l'effetto combinato del calo della domanda e dell'eccesso di offerta di navi ha fatto sì che i noli relativi a molte tipologie di navi siano rimasti depressi. (iM)
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