- inforMARE - . Da venerdì 13 settembre 1995, giorno nel quale lo scalo portuale è stato inaugurato con lo scalo della portacontainer Cmbt Concord della Compagnie Maritime Belge Transport, Gioia Tauro è stato ininterrottamente operativo fino alle ore 19.00 di sabato scorso quando Medcenter Container Terminal (MCT), la società del gruppo Contship Italia che gestisce il porto container calabrese, ha deciso di interrompere l'attività per 30 ore per mancanza di traffico e di porre 1.200 dipendenti in cassa integrazione sino al riavvio dell'attività avvenuto questa mattina.
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- Pur osservando che «non è un fatto di grande rilevanza che l'attività di un porto si fermi per un giorno», il presidente dell'Autorità Portuale di Gioia Tauro, Giovanni Grimaldi, ha sottolineato che «lo è invece sul piano dell'immagine, anche se si tratta di 30 ore». «Resto, comunque preoccupato - ha spiegato Grimaldi - per i difficili rapporti commerciali che, in questo periodo, si sono verificati tra la Medcenter Container e la MSC, che è il più grosso cliente del porto. Difficoltà scaturite in un giorno di inattività portuale e in ipotetici trasferimenti di movimentazione dei traffici su altri scali, nel mese di gennaio. Vero è, comunque - ha precisato - che MSC è la sola compagnia che ha risposto bene alla politica attuata dall'Autorità Portuale di abbattimento delle tasse portuali, con l'evidente aumento dei suoi traffici sul nostro porto nell'anno appena concluso: dati alla mano, nel secondo semestre del 2010 ha aumentato i suoi traffici del circa 20%. Al contrario, invece, non si può certamente dire della Maersk, che è l'altra compagnia di navigazione che gravita su Gioia Tauro» (inforMARE del 9 febbraio, 17 maggio e 4 agosto 2010). «Questa situazione - ha aggiunto Grimaldi - fa intuire che se l'Autorità Portuale non avesse potuto adottare la sua politica, che probabilmente non potrà più rinnovare anche se sta cercando con proprie risorse di trovare un'eventuale soluzione, la realtà sarebbe stata ancora più grave. Del resto, grazie all'abbattimento delle tasse e al consequenziale aumento dei traffici generato sin dal giorno in cui è stato adottato il provvedimento, diversi sono stati i risultati perseguiti. In seguito a questa nostra scelta abbiamo ottenuto la fine della cassa integrazione per 280 lavoratori ed evitato situazioni, certamente ben più gravi, che sarebbero potute scaturire senza l'aumento della quota di traffici che, invece, si è verificato. In merito comunque all'attuale crisi, l'Autorità Portuale come sempre vigilerà attentamente sull'evolversi di ogni possibile scenario. L'unico obiettivo dell'ente è quello di garantire l'operatività dello scalo ad esclusiva tutela degli interessi generali del porto. A tale proposito, nel più breve tempo possibile, convocheremo le parti per fare chiarezza. È giusto rendere note le diverse posizioni, sia del terminalista che del migliore cliente del porto, al quale bisogna dare atto d'esser riuscito a recepire bene la nostra politica. Si dovrà, quindi, fare chiarezza per agire poi con forza e velocità nell'adozione di correttivi da avviare al più presto. Del resto - ha concluso Grimaldi - l'attività di programmazione e di riqualificazione del porto, avviata grazie alla strategica opera di progettazione prevista nell'accordo di programma quadro tra governo, Regione e Autorità Portuale deve essere accompagnata da azioni mirate a salvaguardare la vita stessa dello scalo. Questo significa che l'Autorità Portuale, quale ente governativo, avvierà ogni possibile attività di sorveglianza per garantire la massima produttiva dello scalo, a tutela dell'interesse dei lavoratori e dell'economia regionale».
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- In una lettera aperta all'Autorità Portuale, al presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, e al commissario di Confindustria Reggio Calabria, Filippo Callipo, i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl e dalla Rsa di MCT hanno evidenziato la preoccupazione di tutti i lavoratori del porto ed hanno chiesto un intervento urgente «per chiarire quali saranno gli scenari futuri che determineranno l'evoluzione del terminal MCT e del porto. Abbiamo tentato invano una interlocuzione seria con la dirigenza della Medcenter per conoscere gli scenari ed i prossimi sviluppi commerciali - hanno spiegato i rappresentanti dei lavoratori - ma abbiamo riscontrato una persistente volontà di non corrette relazioni industriali portando i sindacati alla proclamazione dello stato di agitazione. Per senso di responsabilità non possiamo assistere inoperosi alle preoccupanti determinazioni della dirigenza MCT che in assenza di navi in banchina chiude il terminal». (iM)
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