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Giachino: il blocco dei Tir danneggia il Paese e non aiuta i trasportatori
Per ANITA e FEDIT, la decisione di confermare il fermo è «ingiustificata ed irresponsabile»
13 maggio 2011
Il sottosegretario ai Trasporti, Bartolomeo Giachino, ritiene inopportuno e controproducente per la ripresa dell'economia e per gli stessi autotrasportatori il blocco del trasporto merci su strada che Trasportounito, unica sigla del settore, ha confermato per la settimana prossima ( del 10 maggio 2011). Il fermo è ritenuto penalizzante dalle altre associazioni dell'autotrasporto.
Evidenziando l'importanza dell'autotrasporto per l'economia italiana, che al 90% viaggia su strada, e le misure poste in atto dal governo per attenuare l'impatto della crisi sul comparto, il sottosegretario ha ricordato che «il fortissimo aumento del gasolio nei primi sette mesi del 2008 e la pesantissima crisi economica hanno costretto il governo a cercare di difendere il settore assegnando più risorse, almeno 200 milioni in più all'anno, e con nuove norme (articolo 83bis e legge 127) tutte concordate con la stragrande maggioranza delle associazioni del settore. Oltre ad avere, unico settore della nostra economia, più fondi - ha sottolineato Giachino - l'autotrasporto ha avuto per la prima volta l'istituzione di un Fondo di garanzia al credito cui sono già state ammesse 1.700 aziende».
«Lo scorso anno, nella convinzione che il problema dell'autotrasporto nasce soprattutto dalla sua debolezza contrattuale nei confronti della committenza - ha proseguito il sottosegretario - ho sostituito il tavolo a due governo - autotrasporto, nel quale il settore ha sempre cercato di avere le cose che non riusciva ad ottenere dalla committenza, un tavolo a tre: governo - autotrasporto - committenza. Da quel tavolo dopo sei mesi è uscito l'accordo del 17 giugno 2010 che ha dato al Paese - unico in Europa - la pace sociale e la legge 127 nella quale sono contenute norme che affrontano i problemi del settore: tempi di pagamento, tempi di attesa al carico e allo scarico, la gestione dei pallet, la norma sui costi minimi della sicurezza (che non sono i costi di esercizio). Sono norme importanti che affrontano problemi strutturali del settore e che non è pensabile che si risolvano in quattro e quattr'otto. Ora la norma sui tempi di attesa è in vigore, da ieri anche quella dei pallet, a giugno oltre la metà dei fondi economici saranno messi a disposizione del settore. Da ieri è ufficialmente in vigore la norma sulle sanzioni alla committenza che non rispetta le disposizioni contrattuali previste dalla legge 133 (83 bis) e da ieri il primo committente non in regola ha ricevuto le sanzioni sia dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che dal ministero dell'Economia e delle Finanze».
«In questi anni - ha sottolineato ancora Giachino - abbiamo migliorato le norme sulla sicurezza stradale e le sanzioni relative, così come siamo riusciti ad ottenere un aumento dei controlli. I controlli sul settore hanno una duplice valenza: sicurezza stradale; regolarità del mercato, punendo le aziende scorrette per salvaguardare quelle corrette».
«Non solo - ha aggiunto il sottosegretario - nei mesi scorsi abbiamo iniziato a lavorare alla politica industriale del settore con il nuovo Piano Nazionale della Logistica apprezzato dalla stragrande maggioranza degli operatori. Un piano che punta a recuperare traffico merci al nostro Paese e nuovo lavoro per il mondo dei trasporti. Stiamo lavorando a norme importanti da inserire nel Decreto dello sviluppo che la prossima settimana inizia il passaggio parlamentare».
Evidenziando che Trasportounito non ha partecipato alla riunione di ieri con le associazioni dell'autotrasporto per fare il punto sull'applicazione degli accordi dello scorso giugno, Giachino ha concluso osservando che «l'unica associazione che non ha firmato l'accordo del 17 giugno 2010 ora, alla vigilia dell'entrata in vigore della norma sui costi minimi della sicurezza, proclama il fermo dei Tir senza aspettare questa importante novità che invece tutte le altre 12 associazioni del settore ritengono importante. Il fermo dei Tir oggi non solo non serve alla categoria ma, peggio, danneggia pesantemente l'economia del Paese in un momento delicato. Bloccare i porti, gli interporti, etc. danneggia pesantemente i conti delle aziende e quelli dello Stato. Se, come dice Trasportounito, il fermo dei Tir evita ai trasportatori di rimetterci, allora lascino i Tir nei parcheggi e non blocchino invece strade e porti».
Anche ANITA e FEDIT, in una nota, criticano aspramente la scelta di proclamare il fermo dell'autotrasporto, decisione che ritengono «ingiustificata ed irresponsabile» e che «rischia di causare seri danni all'economia del nostro Paese». Le due associazioni hanno confermato che nell'incontro di ieri presso il ministero delle Infrastrutture e Trasporti, il sottosegretario Giachino ha assicurato che le misure previste a sostegno del settore saranno messe a disposizione entro il prossimo mese di giugno, in tempo rispetto alle scadenze dei prossimi adempimenti, come il versamento del premio Inail e il recupero delle spese non documentabili.
Inoltre ANITA e FEDIT hanno precisato di condividere la decisione del sottosegretario di avviare con anticipo il lavoro dell'Osservatorio dell'autotrasporto, organismo che - secondo le due associazioni - dovrebbe determinare al più presto i “costi minimi”, nel pieno rispetto della filosofia del protocollo dello scorso giugno e mantenendo le diverse qualificazioni tra contratti scritti e verbali.
ANITA e FEDIT hanno infine chiesto che il tavolo tecnico convocato per la prossima settimana affronti, in via prioritaria, le questioni di riforma del settore, anche attraverso l'individuazione di meccanismi che premino le imprese regolari, e i loro committenti, e penalizzino quelle irregolari, ed hanno reso noto che il sottosegretario si è impegnato a sostenere la richiesta effettuata dalle due associazioni di inserire nel Decreto per lo sviluppo una norma che risolva il problema dei ritardi nel rimborso del credito Iva alle imprese che lavorano con committenti esteri, ammettendo le stesse alla modalità di rimborso Iva infrannuale.
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