- Lo scorso anno gli infortuni nel settore marittimo sono diminuiti del 2,9% rispetto all'anno precedente. Tra il 2009 e il 2010 - ha reso noto l'ex-Ipsema, l'istituto di previdenza per il settore marittimo che è confluito nell'Inail - il comparto marittimo assicurato con l'istituto ha registrato un calo piuttosto consistente degli infortuni sul luogo di lavoro: lo scorso anno gli infortuni sul lavoro sono stati complessivamente 1.268, quasi totalmente (97%) accaduti a bordo delle navi, il rimanente 3% da infortuni in itinere.
-
- L'istituto ha evidenziato come il dato confermi il trend di costante decremento degli infortuni nel settore marittimo degli ultimi dieci anni: tra inizio e fine periodo, infatti, gli infortuni si sono ridotti di circa un quarto, passando da 1.693 eventi a 1.268.
-
- Esaminando la distribuzione degli eventi per categoria di naviglio, la categoria passeggeri - con oltre la metà dei casi - è quella nella quale lo scorso anno si è contato il maggior numero di infortuni sui 1.227 complessivi occorsi sul luogo di lavoro. La categoria passeggeri insieme alla categoria del carico ed al settore pesca copre oltre l'86% degli eventi avvenuti nel 2010. Anche dal punto di vista della variazione del numero di infortuni rispetto all'anno precedente è sulla categoria passeggeri che va posta l'attenzione: infatti, se si trascura la categoria del diporto che ha ridotte dimensioni ed è quindi soggetta maggiormente ad oscillazioni casuali - ha spiegato l'istituto - il settore passeggeri è l'unico nel quale si registra una diminuzione di eventi, oltretutto con una percentuale piuttosto elevata (8,7%).
-
- La quota di infortuni a carico del personale di sesso femminile non varia molto di anno in anno e nel 2010 è risultata pari al 2,6%. Sono le categorie dei passeggeri e del diporto a fare registrare quasi l'intero numero di infortuni avvenuti tra il personale femminile, la cui attività lavorativa nel mondo marittimo è ancora oggi legata prevalentemente al naviglio dedicato al trasporto delle persone/turismo.
-
- L'età media degli infortunati di sesso maschile nel 2010 è risultata pari a 42 anni, mentre per quelli di sesso femminile a 34,7 anni. Per circa il 95% gli infortuni del 2010 hanno colpito marittimi di nazionalità italiana, la rimanente quota per il 72% è costituita da marittimi di nazionalità tunisina (45%), che sono presenti quasi esclusivamente nel settore della pesca, e da lavoratori di nazionalità romena (27%).
- Quasi il 68% dei casi mortali rilevati negli ultimi dieci anni sono accaduti nel settore della pesca, seguito a lunga distanza dalla categoria carico (14,1%). In riferimento al 2010, tra i marittimi la cui tutela assicurativa è in carico all'ex Ipsema sono avvenuti cinque infortuni mortali, tre dei quali avvenuti sul luogo di lavoro, gli altri due in itinere. I tre eventi avvenuti a bordo nel 2010 appartengono tutti al settore della pesca, settore che annualmente conferma la sua rischiosità, soprattutto a causa dei naufragi che mettono a repentaglio la vita dell'intero equipaggio.
-
- Nel 2010 l'ex Ipsema ha assicurato contro gli infortuni e le malattie professionali gli equipaggi di quasi 7.000 imbarcazioni/navi per conto di circa 4.900 imprese armatoriali. La maggior parte del naviglio assicurato, circa il 47%, è stato impegnato nell'attività di pesca, svolta prevalentemente lungo le coste continentali ed insulari italiane a distanza non superiore alle venti miglia, la cosiddetta pesca costiera. Sia le unità assicurate che le imprese armatoriali sono risultate in leggera crescita, rispettivamente 1,4% e 1,5% in confronto al 2009. Il volume delle contribuzioni accertate nel 2010 ha raggiunto gli 85,2 milioni di euro, facendo registrare un aumento complessivo rispetto all'anno precedente del 2,1%. Tali contribuzioni vanno a coprire gli oneri dovuti ad infortuni e malattie professionali, ma anche una serie di altre prestazioni specifiche erogate dall'istituto, quale ad esempio la temporanea inidoneità alla navigazione. Le contribuzioni accertate per l'assicurazione delle malattie e della maternità ammontano nel 2010 a 33,1 milioni di euro e sono in aumento, rispetto al 2009, del 2,2%.
|