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Merlo (AP Genova): molti porti italiani prevedono piani di sviluppo di centinaia di milioni di euro senza alcuna copertura finanziaria
Il Comitato Portuale ha approvato il nuovo Piano Operativo Triennale. Include la partecipazione dell'ente alla realizzazione del ribaltamento a mare di Fincantiri, ma non il sesto bacino
10 novembre 2011
Oggi il Comitato Portuale di Genova ha approvato il nuovo Piano Operativo Triennale che prevede investimenti per oltre 400 milioni di euro ed una dozzina di grandi progetti tra nuove opere portuali ed infrastrutturali. Il piano parte dalla programmazione delle opere del biennio 2012-2013 traguardando il 2014, anno in cui dovrebbero essere concluse tutte le opere previste dal Piano Regolatore Portuale vigente. Gli investimenti sono ripartiti in circa 170 milioni nel 2012, 145 milioni nel 2013 e 55 milioni nel 2014.
Le priorità infrastrutturali del triennio - ha spiegato l'Autorità Portuale - riguardano sette ambiti. Il primo è quello delle riparazioni e delle costruzioni navali per il quale il POT prevede una radicale intervento di adeguamento e potenziamento a partire dai bacini di carenaggio fino alla partecipazione alla realizzazione del cosiddetto ribaltamento a mare di Fincantieri.
Il secondo ambito preso in esame dal piano operativo è quello del cosiddetto Piano del Ferro, ovvero tutti quegli interventi propedeutici al potenziamento dell'infrastruttura ferroviaria nello scalo genovese tra cui in particolar modo la ristrutturazione dello scalo merci fuori muro con la nuova elettrificazione dei binari; la riqualificazione delle infrastrutture ferroviarie di collegamento al Parco Campasso; il nuovo raccordo ferroviario al bacino portuale di Voltri; la ristrutturazione di alcuni importanti fabbricati.
Seguono le opere complementari al completamento di Calata Bettolo con la piattaforma ecologica, il nuovo impianto per le rinfuse liquide e il progetto bunkeraggio a Calata Olii minerali, ecc. Si prosegue con una serie di interventi di riqualificazione nell'area di Sampierdarena tra cui importanti lavori a Ponte Libia, Ponte Somalia, Calata Inglese, Calata Massaua, Calata Derna, ex idroscalo, e l'adeguamento di alcuni tratti di diga foranea tra cui quello relativo all'imboccatura di ponente.
Un altro ambito è quello relativo al Polo Passeggeri ed in particolar modo ad alcuni interventi su Ponte dei Mille e soprattutto alle opere propedeutiche alla realizzazione del progetto Van Berkel a Ponte Parodi.
Un ambito importante di intervento dell'Autorità Portuale è anche quello di Voltri, con il progetto del nuovo viadotto, con la riqualificazione di alcuni piazzali e le opere a protezione della passeggiata a mare.
Il Programma per la Logistica è un altro degli ambiti di intervento del POT con l'ammodernamento e il prolungamento della sopraelevata portuale, il distripark e l'autoparco. Sempre in tema di logistica, l'area di Sestri Ponente, oltre che dagli interventi relativi al settore delle costruzioni navali, sarà interessata anche dalla realizzazione dell'area di sosta dedicata all'autotrasporto.
La programmazione delle opere del triennio si completa con la realizzazione del Punto di Entrata Designato, il programma di manutenzioni, l'ammodernamento degli impianti tecnologici.
Sottolineando che tutti questi interventi consentiranno, insieme a tutto ciò che è stato realizzato negli anni precedenti, di potenziare l'offerta dello scalo, l'Autorità Portuale di Genova ha però evidenziato che «purtroppo l'ormai cronica scarsità di risorse - in assenza di riforme strutturali che consentano all'Autorità Portuale di poter contare sull'autonomia finanziaria - fa sì che progetti importanti come la sesta vasca o il progetto delle Autostrade del Mare potranno essere realizzati soltanto facendo ricorso alla partnership con i privati».
L'Autorità Portuale precisato che gli obiettivi dell'ente nei prossimi tre anni sono la redazione del nuovo Piano Regolatore Portuale, per il quale verrà avviato un percorso partecipato e condiviso con la città, nonché la stesura del Bilancio Sociale, l'ottimizzazione e la semplificazione del ciclo operativo portuale, il piano energetico ambientale, alcuni progetti europei strategici per lo sviluppo infrastrutturale e il programma per la logistica ed il trasporto.
«L'obiettivo che realisticamente dobbiamo darci - ha commentato il presidente dell'ente portuale Luigi Merlo - è di concludere le opere che sono in corso e avviare grandi interventi strategici che concludono la fase attuativa del piano regolatore vigente. In relazione alle opere da avviare, abbiamo ricevuto recentemente la notizia che la Corte dei Conti ha sbloccato il finanziamento del viadotto di Voltri per la cui realizzazione stiamo approntando la gara. Ma questo piano triennale dà il via libera anche per il ribaltamento a mare di Fincantieri e costruisce le condizioni per la sesta vasca».
«In questa fase politica ed economica - ha proseguito Merlo - è difficile procedere all'accensione di mutui. Penso però sia opportuna una riflessione più generale sulla pianificazione e sulla realizzazione delle opere portuali negli scali italiani. Molti dei porti italiani - ha rilevato - prevedono piani di sviluppo ciascuno di centinaia di milioni di euro con un orizzonte temporale che in alcuni casi va oltre il triennio senza che via sia alcuna copertura finanziaria a supportarli. Se facciamo la somma di tutti i piani arriviamo ad alcuni miliardi di euro: è credibile tutto ciò, ma soprattutto è un corretto impiego di risorse pubbliche? Se non c'è responsabilità da parte di tutti, sia a livello nazionale che di singolo porto, queste opere rischiano di non essere coerenti con le reali prospettive di mercato».
«Occorre avere la responsabilità - ha concluso Merlo - di interrompere il ciclo vizioso dell'effimero e dei libri dei sogni: i drammatici eventi che hanno colpito la Liguria devono servire da monito, la nostra terra, ma l'intera Italia è fragile e intervenire sulle linee di costa sarà sempre più complicato e delicato quindi le scelte pianificatorie dovranno tenere conto di elementi che spesso non appartengono alla tradizione della pianificazione portuale. In quest'ottica sarà orientato il nuovo piano regolatore portuale offrirà diversi scenari, puntando molto su integrazione ambientale, energie alternative, massimo utilizzo dello spazio esistente e forte ricorso alla innovazione e alla tecnologia. Mi domando se non valga la pena di ripensare la dimensione della pianificazione e dandosi in prospettiva l'obbiettivo di arrivare ad un piano regolatore portuale regionale che non insegua un mercato teorico ma che tenga conto della sua reale evoluzione, conservando la legittima autonomia di ciascun porto ma dentro un assetto pianificatorio unitario, dalla nostra regione potrebbe venire veramente un grande esempio».
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