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Gallanti (AP Livorno): il sistema tariffario del servizio di rimorchio è troppo oneroso
Inoltre, essendo svolto in regime di monopolio, è poco giustificabile alla luce dell'attuale legislazione sulla concorrenza
2 marzo 2012
Il presidente dell'Autorità Portuale di Livorno, Giuliano Gallanti, concorda con il collega del porto di Venezia, Paolo Costa: le tariffe dei servizi di rimorchio sono troppo onerose. Lo ha sostenuto oggi in occasione del seminario dedicato al tema della liberalizzazione dei servizi tecnico-nautici, organizzato proprio dal numero uno dell'authority veneziana Costa, che è in svolgimento presso il Terminal Passeggeri 103 del porto di Venezia.
Gallanti ha rilevato che il servizio tecnico-nautico svolto in regime di monopolio è poco giustificabile alla luce dell'attuale legislazione sulla concorrenza e che i costi di stand-by del servizio di rimorchio sono troppo onerosi per l'utente.
«L'attuale modello monopolistico - ha spiegato il presidente dell'ente livornese - non appare più rispondente ai criteri di competitività ormai indistintamente richiesti da un moderno sistema portuale». «Caro Dimitrios Theologitis - è stato l'appello di Gallanti al responsabile porti della DG Move, anch'egli presente al dibattito - si parli anche di questo nel workshop che organizzerete in estate. Ci auguriamo tutti che a livello europeo siano ormai cambiate quelle condizioni che non permisero a Loyola de Palacio di liberalizzare il mercato dei servizi portuali».
Theologitis, intervenuto poco prima di Gallanti, aveva infatti annunciato di voler organizzare per l'estate un workshop europeo incentrato sui principali temi della politica portuale: «l'obiettivo - aveva dichiarato il responsabile porti della direzione Trasporti della Commissione Europea - è focalizzare il dibatto su due importanti direttrici: la sicurezza della navigazione e il libero accesso al mercato. Ascolteremo chiunque voglia dare un contributo al dibattito».
Gallanti è poi intervenuto sul sistema tariffario di riferimento, rilevando che le sue posizioni non sono affatto lontane da quelle di Paolo Costa che da tempo si batte per l'abolizione del cost-plus pricing (ovvero, il modello della spesa storica, con gli aumenti stabiliti secondo i dati presentati unilateralmente dal concessionario del servizio di rimorchio): «oggi - ha osservato il presidente dell'Autorità Portuale di Livorno - l'utenza è costretta a sostenere i costi di una eventuale cattiva capacità imprenditoriale dell'impresa di rimorchio, la quale, nel sistema attuale, finisce paradossalmente per essere di fatto esonerata da gran parte del rischio di impresa con ricadute negative per l'utenza portuale».
Sotto questo aspetto, il modello del price cap, che fissa un tetto massimo annuale tariffario sulla base dell'aumento del tasso di inflazione ridotto di una percentuale minima stabilita di produttività, è per Gallanti la migliore risposta a chi chiede maggiore competitività all'interno di un porto, perché - ha spiegato - ciò indurrebbe il concessionario ad aumentare l'efficienza della propria gestione operativa. «È opportuno - ha sottolineato Gallanti - che ogni guadagno/perdita in termini di minori/maggiori costi di produzione sia incamerato dall'impresa senza gravare sull'aumento tariffario».
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