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I trasporti meritano di più di una quota pari solamente al 2,4% del nuovo bilancio UE
Lo sottolineano le organizzazioni europee EFIP, ESPO, INE, IRU, PDI, ECG, ECSA, ETF, ECASBA, ACI Europe e CER
18 febbraio 2013
Le principali organizzazioni del cluster marittimo-portuale dell'Unione Europea hanno manifestato soddisfacimento per il raggiungimento di un accordo sul bilancio dell'UE per il periodo 2014-2020 a conclusione dei lavori del Consiglio europeo tenutisi il 7 e l'8 febbraio scorsi ed anche per l'intesa su un budget di 23 miliardi di euro da destinare alla infrastrutture di trasporto transeuropee, cifra che - hanno rilevato - rappresenta un significativo passo in avanti rispetto agli otto miliardi di euro stanziati per le reti di trasporto transeuropee TEN-T per il periodo 2007-2013. Tuttavia hanno evidenziato che il taglio di un terzo della dotazione finanziaria inizialmente prevista per le TEN-T - pari a 32 miliardi di euro - avrà un notevole impatto sull'implementazione del piano per le infrastrutture di trasporto configurato dalla Commissione Europea nell'arco degli ultimi tre anni in collaborazione con gli Stati membri e con gli stakeholder del settore e rivela che il comparto dei trasporti non sembra essere considerato prioritario nel nuovo bilancio pluriennale.
Il quadro finanziario pluriennale approvato dal Consiglio europeo prevede alla voce delle spese per le reti energetiche, digitali e di trasporto una dotazione finanziaria complessiva di quasi 29,3 miliardi di euro, inclusi dieci milioni di euro che saranno trasferiti dal fondo di coesione. Al solo settore dei trasporti sono riservati 23.174 milioni di euro.
In una nota congiunta le organizzazioni European Federation of Inland Ports (EFIP), European Sea Ports Organisation (ESPO), Inland Navigation Europe (INE), International Road Transport Union (IRU), Pro Danube International (PDI), The Association of European Vehicle Logistics (ECG), European Community Shipowners' Associations (ECSA), European Transport Workers' Federation (ETF), European Community Association of Ship Brokers and Agents (ECASBA), Airports Council International Europe (ACI Europe) e Community of European Railway and Infrastructure Companies (CER) hanno espresso soddisfazione per il fatto «che la dotazione delle infrastrutture di trasporto sia aumentata rispetto all'attuale bilancio pluriennale. Tuttavia - hanno sottolineato le organizzazioni del comparto marittimo-portuale - si tratta di un'occasione perduta in quanto i leader europei hanno deciso di effettuare un taglio in un settore che stimola la crescita. Il presidente europeo Van Rompuy ha detto che il bilancio deve essere un motore per la crescita e per l'occupazione futura. È giunto il momento per i governi nazionali e i loro leader di rendersi conto che i trasporti sono il motore dell'economia europea. Se le persone e le merci non possono muoversi in modo efficiente, la crescita e lo sviluppo economico sono limitati. A nostro avviso, pertanto, i trasporti meritano di più di una quota pari solamente al 2,4% del bilancio complessivo».
EFIP, ESPO, INE, IRU, PDI, ECG, ECSA, ETF, ECASBA, ACI Europe e CER ritengono che sia comuinque importante che il nuovo bilancio dell'Unione Europea per il periodo 2014-2020 venga adottato al più presto. «Realisticamente - hanno spiegato le undici organizzazioni - il core network della rete TEN-T ed i progetti già definiti dei dieci corridoi multimodali non possono essere pienamente attuati con un piccolo stanziamento. Ciò significa che la rigorosa metodologia sviluppata dalla Commissione Europea per selezionare i progetti che sono essenziali per la rete europea dei trasporti non può essere applicata. Prevarrà la logica del “primo arrivato, primo servito” rispetto ad una logica di rete di cui il mercato interno ha assoluto bisogno. Invitiamo pertanto gli Stati membri - hanno precisato le associazioni - ad impegnarsi con il Parlamento europeo per rendere questo bilancio più orientato alla crescita. Inoltre sosteniamo pienamente la richiesta del Parlamento di attuare entro pochi anni una revisione a medio termine in modo tale da valutare eventuali riassegnazioni di bilancio verso settori generatori di crescita come quello dei trasporti. Allo stesso modo siamo d'accordo sul fatto che una certa flessibilità all'interno delle dotazioni di bilancio garantirebbe un'efficacia complessiva. Ultimo, ma non meno importante, un rapido accordo sul bilancio UE consentirà di andare avanti con l'attuazione del nuovo piano di infrastrutture di trasporto, come indicato nei regolamenti TEN-T e Connecting Europe Facility».
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