- «L'Unione Europea deve decidere se rimanere rinchiusa nel proprio fortilizio, in difesa dello status quo, o se considerare, invece, le aperture da parte degli Stati africani come una opportunità di sviluppo». Lo ha sottolineato oggi il presidente dell'Autorità Portuale di Livorno, Giuliano Gallanti, in occasione della presentazione nel Forum Euro Mediterraneo che si terrà tra due giorni nella città toscana ( dell'11 novembre 2013), spiegando che Livorno, con l'obiettivo di un'estensione della rete di Autostrade del Mare alle nazioni della sponda Sud del Mediterraneo, sta da tempo sostenendo, assieme alla direttrice dell'Agenzia nazionale dei porti marocchini, Nadia Laraki, la battaglia per convincere l'UE a finanziare i collegamenti tra i Paese europei e quelli extra-europei.
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- Al Forum Euro Mediterraneo si parlerà anche delle ripercussioni del gigantismo navale sullo sviluppo e la pianificazione portuale. Questo fenomeno - ha ammesso Gallanti - avrà un impatto sull'attività del porto di Livorno: «siamo preoccupati. La P3 Alliance, il consorzio formato da MSC, CMA CGM e Maersk - ha spiegato - sarà presto operativo e metterà in servizio 252 navi per 28 rotte: solo cinque di queste interesseranno l'Italia. Ne vogliamo parlare o no? Qui ci va di mezzo non solo Livorno, ma anche Rotterdam, che rischia di perdere cinque linee». Secondo Gallanti, per rispondere alle sfide del gigantismo non è possibile affidarsi «soltanto alle iniziative antitrust della Commissione Europea, che probabilmente avvierà una indagine per accertarsi se il cartello non abbia violato le norme di concorrenza, ma - ha rilevato - occorre mettere in piedi una strategia condivisa e condivisibile per resistere a ad una concorrenza sempre più spietata».
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- A tal proposito Gallanti si è soffermato sul tema della cooperation: «non abbiamo invitato il presidente di ESPO, Santiago Milà, o il direttore affari internazionali del porto di Rotterdam, Victor Schoenmakers - ha proseguito - soltanto per una passerella, ma ci aspettiamo molto dai loro contributi su questo argomento. In Europa se ne comincia a parlare: avverto un importante fermento culturale attorno alla questione della coopetition: i pensatori del libero mercato stanno oggi convergendo verso la prospettiva di una cooperazione competitiva tra i porti. Sarà un processo inevitabile che coinvolgerà anche chi oggi pensa soltanto a se stesso e ai propri traffici. Chi se ne occupa meno è perché ritiene di avere qualche beneficio diretto da questi grandi cartelli, ma si sbaglia».
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- «Tra breve - ha osservato il presidente dell'Autorità Portuale di Livorno - le compagnie di navigazione faranno ordini per navi da 22 mila teus e utilizzeranno per il feederaggio bestioni da 10mila teus. Sono numeri mica da ridere, che probabilmente taglieranno fuori tutti i porti italiani. Ha ragione i professore Sergio Bologna: qualcuno dovrà fermare, prima o poi, la rincorsa al gigantismo navale. C'è addirittura chi, a Bruxelles, suggerisce di mettere un tetto alle dimensioni delle navi». Se quest'ultima - ha rilevato Gallanti - è una provocazione, in fondo - ha precisato- non è una idea fuori dal mondo.
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- Gallanti ha ricordato i progetti che il porto labronico sta attuando per affrontare queste sfide: nel suo piccolo - ha specificato - Livorno si sta attrezzando per rispondere alle sfide del futuro: il progetto del collegamento ferroviario tra il nostro porto e la rete nazionale, che ha da poco ottenuto il via libera a Bruxelles; il progetto infrastrutturale della Darsena Europa, che ci permetterà di accogliere, di qui a due anni, le navi feeder da 10 mila teus in su e l'estensione delle autostrade del mare ai Paesi del Maghreb, sono le carte che lo scalo labronico ha in mano per reagire in modo propositivo alla concorrenza dei grandi cartelli».
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