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L'Università di Genova e ABB hanno rinnovato l'accordo di collaborazione
Dal 2008 è in atto una cooperazione nel settore della progettazione, dello sviluppo e delle produzioni sostenibili
11 marzo 2014
L'Università di Genova e il gruppo elvetico ABB hanno deciso di confermare e rafforzare i rapporti di collaborazione avviati dal 2008 nel settore della progettazione, dello sviluppo e delle produzioni sostenibili, con l'obiettivo di migliorare la qualità dei processi formativi e di ricerca di entrambe le parti e di favorire la diffusione della cultura d'impresa. L'accordo è stato siglato da Giacomo Deferrari, magnifico rettore dell'Università del capoluogo ligure, e da Matteo Marini, amministratore delegato di ABB Spa, nella sede della Scuola Politecnica di Villa Cambiaso.
Come nella precedente edizione, la convenzione si pone gli obiettivi di svolgere ricerche di comune interesse e di fornire alta formazione in vari settori tecnico-scientifici: tecnologie ingegneristiche applicate all'ingegneria elettrica e impiantistica, strumenti e metodologie per la riduzione dell'impatto ambientale, per l'incremento delle prestazioni e per la sostenibilità tecnica ed economica, strumenti e metodologie di monitoraggio on-line della qualità e diagnostica dei prodotti e dei processi produttivi.
Anche in futuro la collaborazione fra ABB e Università di Genova si concretizzerà attraverso una pluralità di strumenti e attività già sperimentati: premi, borse di studio, seminari, dottorati di ricerca, master, corsi di aggiornamento. Saranno inoltre sviluppati progetti per l'uso di nuove tecnologie di comunicazione nei processi formativi. Continueranno anche le partecipazioni congiunte a programmi di ricerca e formazione nazionali internazionali, così come i contratti di ricerca, i laboratori congiunti, l'attivazione di cattedre convenzionate, la promozione dell'imprenditoria di giovani neolaureati/dottori di ricerca.
«La collaborazione con ABB - ha spiegato il rettore Giacomo Deferrari - oltre ad essere una grande occasione per i nostri studenti, è un esempio molto importante di ciò che abbiamo fatto negli ultimi anni. Ritengo fondamentale il rapporto con le aziende della nostra regione; troppe volte in passato abbiamo assistito ad atenei non opportunamente inseriti nel contesto socio-economico. Oggi avere rapporti costanti con il mondo economico e produttivo significa contribuire a plasmare il profilo futuro della nostra regione. In questo senso ritengo che per le aziende puntare su innovazione, ricerca e formazione significhi investire sul futuro e per l'università garantisce una programmazione dell'offerta formativa aderente alla richieste del territorio. Infine nel campo della ricerca si possono mettere assieme conoscenze e risorse economiche puntando a un trasferimento tecnologico con ricadute sempre maggiori in termini di prodotti e servizi per i cittadini».
«In Italia e nel mondo - ha sottolineato l'amministratore delegato di ABB Spa, Matteo Marini - ABB attribuisce grande importanza alla collaborazione con il mondo accademico e con quello delle istituzioni scolastiche in genere, nella quale vede sia un'opportunità di condividere competenze specifiche ed esplorare nuovi orizzonti, sia un modo per contribuire alla crescita professionale dei giovani che si affacciano al mondo del lavoro. Nel solo 2013 la percentuale di neo-diplomati e neo-laureati entrati in ABB Italia è stata del 44%. Abbiamo fin qui collaborato con 30 università, cinque all'estero e 25 nel nostro Paese. Tutto ciò testimonia in modo inequivocabile il nostro impegno all'innovazione che nell'anno scorso si è tradotto in un investimento pari al 2,5% annuo del fatturato in attività di R&D. Per noi il 2013 è stato un anno record con 37 brevetti depositati. La concretezza della reciproca collaborazione sinora avuta con l'Università di Genova è alla base di questo rinnovo che affrontiamo con entusiasmo».
«Anche se in forme e con finalità non identiche - ha aggiunto Giovanni Battista Ferrari, direttore generale di ABB Spa - Power Systems Division - sia ABB che l'Università condividono la medesima spinta all'innovazione, un'attitudine che deve esprimersi tanto nella progettualità quanto nelle capacità realizzative. Per questo la partnership con l'istituzione accademica riveste per noi un valore strategico, sia sul piano della ricerca pura, sia in termini applicativi. L'innovazione è il fondamento imprescindibile per i comportamenti virtuosi che producono soluzioni sostenibili con positive ricadute economiche e sociali, come attestano i progetti di elettrificazione dei porti e il progetto “Genova Smart City”, che ci vedono entrambi impegnati in prima fila».
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