- Il bando per la cessione delle quote della Porto di Livorno 2000, la società che gestisce il traffico dei passeggeri delle crociere e dei traghetti nello scalo labronico e che è controllata al 72% dall'Autorità Portuale e al 28% dalla Camera di Commercio di Livorno, sarà pubblicato entro fine estate. Lo ha annunciato il presidente dell'ente portuale, Giuliano Gallanti, al Comitato Portuale nel corso di una riunione in cui è stato presentato lo studio della Kpmg Corporate Finance sulla cessione della società.
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- Gallanti ha specificato che l'intendimento «è chiudere la partita prima della prossima stagione crocieristica: vogliamo - ha spiegato - poter pubblicare il bando di gara entro e non oltre settembre». «Aspetteremo - ha aggiunto - il risultato delle prossime elezioni comunali, dopo di che organizzeremo, entro giugno, un Comitato Portuale nel quale condivideremo i risultati dell'analisi della Kpmg con il nuovo sindaco. Quindi, potremo cominciare a predisporre la gara per la cessione delle quote della Porto 2000 già prima che arrivi il Generale agosto. Una volta pubblicato il bando trascorreranno almeno otto mesi prima della effettiva cessione».
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- Secondo la società di consulenza, che ha fornito a supporto dell'authority portuale con un'indagine del mercato crocieristico a livello internazionale e in Italia, la soluzione migliore è quella di «cedere la quota di maggioranza assoluta con una estensione della concessione» che allo stato attuale scadrà tra sei anni, nel 2019. «Questa prospettiva - affermano gli analisti della Kpmg - avrebbe come vantaggio quella di offrire ai grandi player una governance chiara e una notevole leva decisionale; favorirebbe inoltre la possibilità di attrarre investimenti industriali rilevanti e mitigherebbe l'incertezza degli accosti».
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- Peraltro la messa in vendita di oltre il 50% delle quote della società da sola non basterebbe ad attirare l'attenzione dei grandi operatori industriali nazionali o dei fondi di private equity. Secondo la società di consulenza ci sono infatti alcuni fattori “endogeni” che impattano oggi sulla tempistica: l'assenza di certezze degli accosti; un rapporto con la Compagnia Portuale non formalizzato da accordi di lungo termine; il forte trend di contrazione del traffico; il breve orizzonte della concessione (scadenza 2019) e la redditività a regime nel lungo periodo (non è ancora stata realizzata la previsione contenuta nel Piano Regolatore Portuale di creare all'Alto Fondale un unico polo dedicato alle crociere e di liberare la Calata Orlando, oggi presidiata dalla società Terminal Calata Orlando che si occupa della movimentazione di rinfuse e merci varie).
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- In merito alla tempistica della vendita, lo studio sottolinea che soltanto l'immediata cessione delle quote di maggioranza assoluta della Porto 2000 potrebbe anticipare gli effetti benefici dell'operazione ed evitare il rischio di un'asta deserta. «La Porto 2000 - si legge nello studio - necessita della risoluzione di alcuni elementi nodali, prima o contestualmente alla procedura di gara. La privatizzazione deve essere funzionale al tempestivo rilancio aziendale di lungo periodo. È auspicabile che alla composizione della società partecipino soggetti con provata capacità imprenditoriale nel settore crocieristico e di documentata solidità finanziaria. Il futuro prossimo della Porto 2000 deve essere infatti caratterizzato da impegnativi investimenti, che possano peraltro giustificare un prolungamento dell'attuale concessione». Lo studio evidenzia l'obbligatorietà di vendere la maggioranza delle quote: «nessun operatore - spiega la Kpmg - sarebbe realmente interessato ad acquistare le quote di una società la cui governance sia ancora in mano ai soci pubblici».
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- Durante la riunione del Comitato Portuale gli analisti della Kpmg hanno presentato l'analisi dell'evoluzione del mercato crocieristico italiano e internazionale che prevede un rafforzamento della meta storica dei Caraibi e un ribasso per l'area del Mediterraneo, che ha registrato le prime battute d'arresto a partire dal 2013. Da un'analisi dei primi dieci porti del Mediterraneo in termini di numero di passeggeri viene infatti evidenziato come il picco dei volumi sia stato raggiunto nel 2011, con una forte contrazione pari a circa -8% nel 2012. Anche se l'anno appena trascorso ha fatto registrare una lieve ripresa, le previsioni per il 2014 indicano un'ulteriore contrazione del -5%. L'Italia non sfugge a questo trend negativo, con una contrazione del numero di passeggeri di circa il -7% attesa per il 2014 e stimati a 10,5 milioni dall'Osservatorio Nazionale del Turismo. Livorno non fa eccezione: se nel 2013 erano transitati per le banchine labroniche 737mila crocieristi (-29 % rispetto al 2012), nel 2014 saranno complessivamente 730mila (-0,9%).
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- Con riferimento alla ripartizione dei ricavi tra traghetti e crociere, la società di consulenza rimarca che i primi rivestono a Livorno una posizione dominante rispetto alle seconde, mentre queste ultime si sono progressivamente andate orientando verso il servizio di transito.
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- Nello studio sono state analizzate anche 17 operazioni di fusione e acquisizione avvenute nel settore crocieristico dal 2005 ad oggi. Di queste, solo tre sottendono ad un vero processo di privatizzazione. Circa il 65% delle operazioni analizzate ha coinvolto player della regione EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) e circa il 17% player della regione Asia-Pacifico. La società di consulenza sottolinea inoltre che le operazioni di acquisizione o hanno avuto ad oggetto quote di mercato di controllo o sono state finalizzate all'acquisizione del controllo totale. «Emerge - osserva Kpmg - una sempre più consolidata presenza degli armatori nell'azionariato delle società di gestione e controllo dei terminal crocieristici. Nonostante le contrazioni progressive del mercato Mediterraneo e nonostante la forte concorrenza di altri porti nazionali, la privatizzazione della Porto 2000 può essere una risposta alle previsioni di sviluppo del mercato europeo, che cresce a ritmi costanti».
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