- Se il presidente dell'Associazione dei Porti Italiani (Assoporti), Pasqualino Monti, e il presidente dell'Autorità Portuale della Spezia, Lorenzo Forcieri, nel corso del convegno tenutosi stamane a Lerici ( del 9 giugno 2014), hanno ribadito l'importanza del sistema portuale e logistico nazionale per la ripresa dell'economia italiana, rilevanza - ha replicato durante l'incontro il sottosegretario all'Economia, Giovanni Legnini - di cui il governo è pienamente consapevole, il presidente di Federagenti, Michele Pappalardo, ha espresso timore per la fase di stallo in cui sembra essersi impantanata la riforma portuale: «siamo costantemente preoccupati - ha spiegato Pappalardo - quando la politica mette le mani sulla gestione dei nostri porti e su un settore che in questi anni ha prodotto ricchezza e occupazione». Inoltre il presidente di Federagenti ha denunciato lo scarsissimo interesse delle autorità centrali rispetto a questo settore ricordando come questa insensibilità abbia trovato conferma nella decisione di ridurre a una sola le direzioni del ministero competenti sul settore marittimo e portuale, quando quattro direzioni competenti sui trasporti terrestri inspiegabilmente sopravvivono a qualsiasi spending review. «Abbiamo bisogno - ha aggiunto Pappalardo - di interlocutori che parlino il nostro linguaggio e forse sarebbe il caso di copiare quanto altri paesi stanno facendo, ad esempio ripensando alla necessità di un ministero del mare o quantomeno a un soggetto unico di riferimento».
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- Di un unico soggetto di riferimento ha parlato anche il direttore generale delle Dogane, Giuseppe Peleggi, che ha proposto la creazione di uno sportello amministrativo unico per le imprese e per le aziende produttive, che - sulla falsariga di quanto sta accadendo con lo sportello unico doganale - accorpi tutti i controlli di tipo amministrativo cui sono sottoposte le aziende, riducendo quindi gli oneri burocratici e anche i rischi di corruzione.
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- Oltre a Pappalardo, le forti perplessità del mondo imprenditoriale circa le possibilità di veder effettivamente realizzata una legge di riforma del settore portuale che non rischi di essere peggiorativa rispetto all'esistente sono state evidenziate da Marco Simonetti, vice presidente terminal marittimi di Contship Italia.
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- A conclusione dei lavori Marco Filippi, capogruppo PD in Commissione Lavori Pubblici e comunicazioni del Senato, ha rivolto un appello al governo a comunque presentare un testo, «anche migliorabile», di riforma, sottolineando come uno stop risulterebbe «esiziale» per il settore.
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