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La Regione Liguria fa il punto sui lavori in corso nei porti di Genova e Savona Vado
Burlando: «in Liguria, transhipment escluso, passa il 60% della merce che entra in Italia via mare»
6 marzo 2015
«La portualità è un settore strategico, un pezzo più forte della nostra economia e quello che va meglio. In Liguria, transhipment escluso, passa il 60% della merce che entra in Italia via mare. Rimetteremo al centro questo tema anche con il governo e rivendicheremo il diritto che a questo punto, dopo la conclusione delle prime e più urgenti incombenze, venga messa al centro dell'azione di Palazzo Chigi anche la questione portualità ». Lo ha detto oggi il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, facendo il punto sulla serie di lavori in corso nei porti di Genova e di Savona - Vado.
Per lo scalo del capoluogo ligure gli interventi, illustrati assieme al presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo, riguardano il recupero funzionale di calata Olii minerali e l'ampliamento di calata Bettolo, la riqualificazione della zona portuale da calata Bengasi a calata Inglese, l'ampliamento del terminal contenitori dei moli Ronco e Canepa e le attività di dragaggio dell'area portuale.
Burlando e Merlo hanno ricordato che il recupero di calata Olii minerali e l'ampliamento di calata Bettolo sono stati commissionati dall'Autorità Portuale genovese e finanziati con 144,6 milioni di euro provenienti da fondi statali (91,2 milioni) e fondi dell'Autorità Portuale (53,4 milioni). I lavori, iniziati a giugno 2009, si concluderanno nel maggio 2017. Il progetto comprende opere marittime, civili e impiantistiche e consente la nascita di un grande terminal per la movimentazione dei container. I lavori, infatti, realizzano una nuova banchina a sud, che chiude lo specchio acqueo compreso tra ponte Rubattino e calata Canzio, utilizzando gli oltre due milioni e mezzo di metri cubi di detriti provenienti dai dragaggi portuali, e una serie di banchine nell'area ovest, che formano la nuova darsena tecnica, la banchina sud e il piazzale retrostante. L'ampliamento di Calata Bettolo realizzerà un piazzale di 180mila metri quadrati e potrà ospitare un volume di traffico containerizzato pari a 800mila teu all'anno. Il nuovo accosto del terminal container sarà lungo 760 metri e permetterà l'attracco delle navi portacontainer di ultima generazione, che misurano 330 metri. A lavori conclusi il porto di Genova potrà disporre anche di nuovo specchio acqueo dedicato alla darsena tecnica/polo di bunkeraggio di 22mila metri quadrati.
La riqualificazione della zona portuale genovese da calata Bengasi a calata Inglese è stata commissionata dall'Autorità Portuale e finanziata con 21,8 milioni di euro provenienti da fondi statali (3,6 milioni) e fondi dell'Autorità Portuale (18,2 milioni). I lavori, iniziati a novembre 2011, si concluderanno nel febbraio 2017. Gli interventi riguardano il porto commerciale di Genova Sampierdarena, il porto storico, e consistono principalmente in un complesso di opere per il riassetto e il potenziamento del sistema delle infrastrutture viarie e ferroviarie e nell'incremento degli impianti tecnologici. I lavori sono in ritardo per il rinvenimento di un ordigno bellico nelle aree di calata Tripoli. Da marzo 2014 c'è stata una sospensione parziale dei lavori per procedere alla bonifica bellica prescritta dal Genio Militare. I lavori sono tuttora parzialmente sospesi.
L'ampliamento del terminal contenitori dei moli Ronco e Canepa è stata commissionato dall'Autorità Portuale di Genova e finanziato con 45,7 milioni di euro provenienti da fondi statali (27,8 milioni) e fondi dell'Autorità Portuale (17,9 milioni). I lavori, iniziati a febbraio 2011, si concluderanno nel settembre 2017. Verrà realizzata una nuova banchina allineata a sud con i moli Ronco e Canepa, situati alle estremità di ponente del bacino portuale. La banchina, con il nuovo piazzale retrostante ottenuto dal riempimento dell'attuale specchio acqueo, consentirà di ottenere un accosto di 640 metri e un incremento delle aree a terra fino a circa 64mila metri quadrati. La superficie utile del terminal sarà di 303mila metri quadrati e permetterà di operare con navi portacontainer di maggiori dimensioni, grazie ai fondali antistanti la banchina che, dopo il dragaggio non previsto nel progetto in corso, potranno raggiungere i -15 metri. Il materiale occorrente per una parte del riempimento dietro la nuova banchina sarà ricavato dal dragaggio della foce del torrente Polcevera, confinante a ponente del molo Ronco, facilitando così il deflusso a mare, ora difficoltoso.
I dragaggi dell'area portuale genovese sono stati commissionati e interamente finanziati con 67,4 milioni di euro dall'Autorità Portuale. I lavori, iniziati a luglio 2009, si concluderanno entro dicembre 2015. Le opere marittime di scavo per lo specchio acqueo servono al mantenimento delle profondità navigabili di darsene e di canali portuali. Le attività di dragaggio e il riutilizzo dei sedimenti per il riempimento di Calata Bettolo sono state autorizzate dalla Regione Liguria e il loro monitoraggio ambientale è affidato all'Università di Genova. I dragaggi comporteranno lo smaltimento di materiale per 3,5 milioni di metri cubi. I fondali verranno portati a quote compatibili alla navigazione di navi mercantili di elevato tonnellaggio e all'attracco delle più moderne navi da crociera. Le aree interessate dai dragaggi sono: il canale di Sampierdarena, l'area del super bacino, calata Sanità, i bacini di carenaggio, il bacino di evoluzione, il Porto Antico, calata Massaua, calata Inglese, calata Giaccone, il Porto petroli, la vasca di decantazione del torrente Polcevera, la zona tra Ponte Ronco ponente e la banchina Italsider di levante, l'imboccatura di ponente del bacino di evoluzione e il canale di calma antistante la banchina Italsider sud.
Burlando, assieme al sindaco e all'assessore ai Lavori pubblici di Vado Ligure, Monica Giuliano e Sergio Verdino, al presidente dell'Autorità Portuale di Savona, Gian Luigi Miazza, e all'amministratore delegato Italia di APM Maersk, Carlo Merli, ha presentato inoltre i tre interventi per il porto di Savona che riguardano la nuova piattaforma del porto di Vado, che sarà gestita dalla APM Terminal del gruppo Maersk, la nuova sede dell'Autorità Portuale e il ponte per il porticciolo turistico della Vecchia darsena.
La nuova piastra multifunzionale del porto di Vado ligure, commissionata dall'Autorità Portuale di Savona, è stata finanziata con 350 milioni di euro da fondi statali (289 milioni), da una quota a carico del concessionario (50 milioni) e da un'altra a carico dell'Autorità Portuale (11 milioni). I lavori, iniziati a settembre 2012, termineranno a dicembre 2017. È l'opera più importante del piano regolatore del porto di Savona: per realizzarla è stato indetto un bando europeo di project financing. La piattaforma è situata nella rada di Vado, tra il terminal traghetti e la foce del torrente Segno. Vi troveranno posto un terminal container, con capacità annuale di movimentazione di 800.000 teu e due attività presenti in rada dagli anni '50: il terminal rinfuse e lo sbarco di prodotti petroliferi e oli combustibili. L'opera sarà dotata di un raccordo viario, non interferirà con il traffico cittadino e sarà, inoltre, direttamente collegata al sistema autostradale e alla piastra di interscambio ferroviario del retroporto.
La nuova sede dell'Autorità Portuale di Savona è stata finanziata con 8,4 milioni di euro da fondi statali (5,2 milioni) e fondi propri (3,1 milioni). I lavori, iniziati a luglio 2011, finiranno ad agosto 2015 e la struttura sarà operativa per il dicembre successivo. La nuova sede amministrativa risponde all'esigenza di unificare gli uffici, adesso in parte decentrati, e di trovare una sistemazione più idonea al ruolo istituzionale e di rappresentanza. Situato fra l'area di trasformazione della vecchia darsena e l'area portuale commerciale, l'edificio ha una superficie di 1.500 metri quadrati, è largo 23 metri e si sviluppa per circa 63. È composto di tre corpi di fabbrica: un volume a doppia altezza (10 metri) che ospita l'ingresso principale e i servizi di accoglienza, collegato alla parte centrale, composta di una struttura a ponte lunga 28 metri che scavalca il tracciato ferroviario di accesso al porto, con locali interni e esterni di utilizzo comune. Lo spazio conduce al terzo volume, costituito da una torre a base quadrata di 23 metri di lato che ospita gli spazi più rappresentativi e che si sviluppa su sette piani. Al piano terra si trovano un secondo ingresso riservato al personale e i locali tecnici. La superficie complessiva è di circa 5mila metri quadrati. L'edificio è ultimato nelle parti strutturali, finiture e impianti sono in via di completamento.
Il progetto per il nuovo ponte all'imboccatura della Vecchia darsena, è stato commissionato e finanziato dall'Autorità Portuale di Savona con fondi propri per un totale di 1,9 milioni di euro. I lavori, iniziati nel luglio 2012, termineranno entro il prossimo mese di aprile. L'opera consentirà di realizzare un collegamento tra la zona portuale che ospita il terminal crociere e il centro cittadino. Il nuovo ponte, di tipo girevole a due ante, sostituisce quello esistente con apertura a ponte levatoio che ha mostrato limitazioni per il superamento delle barriere architettoniche. Ogni anta del ponte, realizzata in acciaio sabbiato e verniciato, è lunga circa 25 metri. Il ponte è dotato delle più recenti tecnologie per garantire l'incolumità delle persone e la sicurezza del passaggio delle barche, attraverso l'impiego di telecamere, cancelli automatici, fotocellule, sensori di movimento, segnali acustici e luminosi. Dopo una sospensione a causa del fallimento dell'impresa, i lavori sono ripresi per le opere di completamento, ormai ultimate, mentre sono in corso i collaudi funzionali.
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