- «Da parte del Comune di Livorno non c'è stata alcuna volontà di bloccare l'iter relativo al piano regolatore del porto, così come convenuto con il presidente Rossi in occasione dei precedenti incontri». Lo ha sottolineato il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, a seguito della diffida inviata dalla Regione Toscana all'amministrazione comunale per la mancata apposizione della firma del primo cittadino della città labronica al documento che sancisce il via libera alla variante al piano strutturale relativa al nuovo Piano Regolatore Portuale ( del 10 marzo 2015).
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- Oggi, in occasione dell'incontro con una delegazione di lavoratori del porto arrivati a Palazzo Civico per avere delucidazioni circa l'iter della variante al Piano Strutturale del Comune livornese e alla definizione del Piano Regolatore Portuale (PRP) e del masterplan del Piano di Indirizzo Territoriale (PIT), il sindaco ha ricordato che il Comune aveva chiesto al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi di farsi portatore di alcuni accordi collaterali a latere dell'approvazione del PRP. «Da giorni - ha spiegato Nogarin - Rossi si nega al telefono. Noi - ha precisato - non bocceremo il piano, anche perché siamo consapevoli dei problemi della città, se il presidente della Regione terrà conto delle nostre istanze».
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- Con la diffida - ha proseguito il sindaco - Rossi ha sospeso il percorso intrapreso con il Comune di Livorno. Per questo dobbiamo evitare che la diffida della Regione possa determinare l'interruzione definitiva di tutto il percorso che dovrebbe portare all'approvazione del piano».
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- «Siamo davanti - ha evidenziato Nogarin - ad un passaggio epocale per il porto e la città di Livorno. Il Piano Regolatore Portuale è uno strumento fondamentale per la portualità, atteso da oltre 60 anni, sul quale nei pochi mesi dell'attività di questo Consiglio si pretendevano - e subito - tutte le risposte. Questo si è intrecciato, inevitabilmente, con lo stato di crisi complessa vista la scelta della Regione Toscana di puntare, per il rilancio della città, fondamentalmente sul porto. Nei mesi precedenti, nelle commissioni consiliari, sulle questioni delle portualità sono emerse tutta una serie di criticità, dalla zonizzazione, al passaggio di alcune aree tra città e ambito portuale, a quell'area di cerniera tra città e porto, criticità - ha precisato il sindaco - condivise non solamente dalla maggioranza della quale faccio parte, ma pure da una fetta importante dell'imprenditoria e delle forze sociali. Abbiamo quindi richiesto al presidente Rossi, come detto anche ai lavoratori del porto, di farsi interprete dell'esigenza del Comune di Livorno di poter tornare, una volta approvato il PRP, a discutere di tali questioni, e di essere quindi garante, una volta individuato il nuovo presidente dell'Autorità Portuale, quale che sia il nome che verrà definito dal ministro Lupi in sinergia con il presidente della Regione Toscana, che questo iter possa venir garantito. Per questo, come ho avuto già modo di dire, avevo cercato - senza successo - il presidente Rossi nei giorni scorsi. Da qui la scelta, non facile, di non procedere ieri alla sottoscrizione dell'accordo di programmazione, consapevoli che questo passaggio ci sottoponesse ad attacchi speculativi. Così purtroppo è stato».
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- «L'atto di diffida giunto da Regione Toscana - ha sottolineato Nogarin - è per noi un vulnus. Di fronte a scelte di una giunta ed una maggioranza, per quanto opinabili che siano, si procede di fatto ad un commissariamento, che se da un lato svuota di significato tutto l'iter fin qua seguito dal Comune di Livorno nel rispetto dei tempi, dall'altro rappresenta l'ingerenza da parte di un'istituzione giunta ormai a fine mandato, ed in piena campagna elettorale regionale. Riteniamo - ha concluso il sindaco di Livorno - che ci siano ancora tutti i margini per recuperare questo gap, se c'è una volontà comune, ad impegnarsi ad affrontare questioni non marginali. Oggi saremo a Firenze, per comprendere le intenzioni del presidente Rossi, per parte nostra per riallacciare quel percorso che ieri s'è di colpo interrotto».
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