- Stamane presso la sede di Confindustria La Spezia si è tenuto un incontro con Massimo Caleo capogruppo PD nella Commissione Ambiente del Senato, che nei giorni scorsi, facendosi carico delle problematiche connesse all'avvio della procedura dei cosiddetti “corridoi doganali su strada”, ha presentato un'interrogazione parlamentare sul tema. Tema che è stato sollevato nelle ultime settimane principalmente dalle associazioni degli spedizionieri, degli spedizionieri doganalisti e degli agenti marittimi del porto della Spezia e ripreso da altre realtà portuali italiane, evidenziando tra l'altro il rischio connesso all'attenuazione dei controlli fiscali e della tutela della sicurezza e della salute pubblica che questa nuova procedura potrebbe comportare essendo la merce trasferita direttamente nei magazzini dell'importatore dopo essere sbarcata nei porti italiani senza le verifiche e le garanzie in vigore.
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- Caleo ha ricordato che la procedura del “Fast Corridor”, il “Corridoio doganale su strada” con cui l'Agenzia delle Dogane ha consentito all'Ikea di ricevere direttamente container sbarcati a Genova e La Spezia senza controlli ed emissione di documenti doganali, è stata di recente estesa anche ad altre società su tutto il territorio nazionale. «È per questo - ha spiegato il senatore - che chiediamo ai ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell'Economia di fare chiarezza. Questa nuova procedura - ha rilevato - presenta rischi sul piano della sicurezza sanitaria e dei controlli fiscali e può vanificare gli investimenti fatti nei porti per creare lo “sportello unico doganale”, per velocizzare tutto l'iter in piena sicurezza».
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- Caleo ha specificato che nell'interrogazione, che è stata sottoscritta anche dai senatori Lanzillotta, Marino, Vaccari, Pezzopane, Esposito, Amati, Puppato, Dirindin, Idem, Sollo, Lai, Giacobbe, Morgoni, Orru', Chiti, Cucca e Rossi, si chiede ai ministri competenti di capire se la procedura del Fast Corridor, ossia la procedura dell'inoltro di merce estera sul territorio nazionale via strada, senza l'emissione della documentazione doganale, sia conforme alla normativa comunitaria e se è vero, come sembra, che questa procedura sia destinata, su iniziativa dell'Agenzia delle Dogane, ad essere estesa anche al trasferimento via treno e se sia stato valutato l'impatto economico, sulla salute e sulla sicurezza. «Voglio anche capire - ha precisato Caleo - cosa intenda fare il governo per garantire la piena operatività degli “sportelli unici doganali” realizzati nelle aree portuali per lo sdoganamento in mare, che finora hanno contribuito a rendere più efficiente la catena logistica senza costi aggiuntivi sulla merce e per la collettività, in piena sicurezza».
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- Caleo incontrando il presidente di Confindustria La Spezia, Giorgio Bucchioni. ed i presidenti delle associazioni degli spedizionieri, Alessandro Laghezza, degli agenti marittimi, Andrea Fontana, dei doganalisti, Flavio Borra, e Bruno Pisano del Comitato di Presidenza dell'associazione degli industriali spezzini ha manifestato tutto il suo impegno a sostenere a tutti i livelli i pericoli di questa nuova procedura voluta sperimentalmente dall'Agenzia delle Dogane. Il senatore ha apprezzato l'impegno delle associazioni e ha colto con soddisfazione che il tema dei Fast Corridors è stato fatto proprio anche dal sindaco della Spezia, Massimo Federici, e dal mondo sindacale e del lavoro oltre che da altre realtà associative italiane.
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