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Confetra, non tornano i conti tra le risorse pubbliche per le riduzioni dei pedaggi autostradali e gli sconti applicati
I 160 milioni di euro - spiega la Confederazione - consentirebbero di riconoscere ai veicoli merci uno sconto del 20%, mentre in realtà è intorno al 9%
8 luglio 2015
Secondo Confetra (Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica) non torna il conto tra l'importo previsto per le riduzioni dei pedaggi autostradali e gli sconti applicati sulla rete autostradale. La Confederazione ha evidenziato che «l'ammontare dei pedaggi pagati annualmente ad Autostrade per l'Italia Spa dai veicoli per trasporto merci ammonta all'incirca a 800 milioni di euro» e che «risorse pubbliche per 160 milioni di euro (somma messa a disposizione a fine 2014 per i rimborsi sui pedaggi autostradali richiesti per il 2012, ndr) consentirebbero dunque di riconoscere ai veicoli merci uno sconto secco sui pedaggi del 20 per cento, addirittura superiore all'ammontare massimo consentito dall'Unione Europea (13 per cento)».
«Oggi - rileva Confetra - quegli stessi 160 milioni, assegnati al Comitato Centrale dell'Albo degli Autotrasportatori e concentrati solo su una platea ridotta di destinatari (sono esclusi i veicoli Euro 0 ed Euro 1, i veicoli di imprese che pagano meno di 200mila euro l'anno di pedaggi e non si associano alle società di servizi, i veicoli che non utilizzano il Telepass, i veicoli dei Paesi extra UE) hanno prodotto sconti intorno al 9%. I transiti sulle altre autostrade - ricorda la Confederazione - non risultano ammessi alla riduzione dei pedaggi».
«I conti - evidenzia il presidente di Confetra, Nereo Marcucci - non tornano e tutta questa partita richiede doverose spiegazioni».
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