- Negli ultimi cinque anni il traffico containerizzato complessivo (import più export) tra la Lombardia e il porto di Genova è aumentato di oltre il +30% in tonnellate, con una media annua del +6%, recuperando e anzi superando del +12,5% il picco pre-crisi del 2007. Lo sottolinea un'indagine a cura di Oxford Economics, in collaborazione con Vito de Ceglia, giornalista economico ed esperto di trasporti, che è stata presentata oggi a Milano da Emilio Rossi, presidente di EconPartners e senior advisor di Oxford Economics, durante il convegno “Milano riscopre il suo porto. Perché Genova è la scelta più conveniente per le aziende lombarde” organizzato da Assagenti, Assolombarda e “The MediTelegraph”.
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- Lo studio evidenzia che il 2014 si è quindi posizionato come record storico per l'utilizzo del porto di Genova da parte delle imprese lombarde e che i primi sette mesi del 2015 hanno consolidato questo trend con un ulteriore aumento del +2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno ottenuto grazie a una ottima performance delle esportazioni lombarde via Genova, in incremento di oltre il +6%.
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- «Sono convinto - ha affermato Mario Castaldo, presidente del Gruppo Trasporti, Logistica e Infrastrutture di Assolombarda - che Genova sia il porto naturale di Milano e della Lombardia e sono altrettanto certo che si possa fare ancora molto per valorizzare questo asset a favore delle nostre aziende. Aumentare la quantità e l'efficienza delle relazioni di business con i porti liguri è responsabilità delle imprese, ma le condizioni in termini di accessibilità stradale e ferroviaria, semplificazione delle procedure e strategie di pianificazione territoriale degli insediamenti spettano alla politica. Spero vivamente che il Piano per la Portualità e Logistica approvato il 6 agosto e da lungo atteso vada in questa direzione. Dal canto nostro siamo pronti a supportarne l'operato».
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- Rino Canavese del Gruppo Gavio ha rilevato che lo sfruttamento del porto di Genova da parte delle imprese dell'area milanese e lombarda è cresciuto anche grazie all'abbattimento di barriere burocratiche, penalizzanti fino a pochi mesi fa: «nell'ultimo anno - ha spiegato - si è concretizzato un nuovo positivo approccio dell'Agenzia delle Dogane, delle Autorità Portuali e del Corpo delle Capitanerie di Porto ai temi dell'ottimizzazione del ciclo di inoltro delle merci, che con il pre-clearing e gli strumenti messi a disposizione dalle nuove normative doganali hanno reso possibile una riduzione nei tempi. Inoltre la presenza delle Dogane sulle strutture retroportuali apre prospettive interessanti e permette all'import una gestione ottimizzata anche dal punto di vista economico».
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- Il presidente dell'associazione degli agenti marittimi genovesi Assagenti, Gian Enzo Duci, osservando che dopo l'esposizione universale in corso Milano si candida ad essere una delle capitali economiche mondiali, ha evidenziato che, «per affermarsi come tale, il collegamento con il mare, e quindi con Genova, diventa indispensabile: senza guardare lontano - ha ricordato Duci - è quello che i francesi hanno realizzato incorporando il porto di Le Havre nell'area urbana di Parigi. Purtroppo, in un'epoca dove il concetto di distanza è da misurarsi in termini di tempo, piuttosto che di chilometri - ha precisato - le infrastrutture stradali e ferroviarie attuali rappresentano la vera barriera allo sviluppo del capoluogo lombardo».
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