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Finanziamento UE per il trasporto veloce di prodotti agri-food dal Medio Oriente ai porti di Capodistria, Venezia e Marsiglia
Per lo scalo italiano ci sarà a disposizione la somma di 1,5 milioni di euro
3 dicembre 2015
I porti di Capodistria, Venezia e Marsiglia sono stati selezionati per la realizzazione di nuove catene logistiche per i container refrigerati e per le merci deperibili destinate ai mercati europei nell'ambito del progetto denominato Fresh Food Corridors (FFC) che è stato approvato dal bando europeo Connecting Europe Facility (CEF) del 2014. Il progetto prevede che i prodotti agri-food (alimentari freschi) provenienti da Israele, Giordania e Palestina vengano importati con nuovi servizi di trasporto veloce attraverso i tre porti della sponda settentrionale del Mediterraneo. Inoltre verrà studiato lo sviluppo di due ulteriori corridoi logistici con il porto di La Spezia e con Cipro.
Per l'attuazione del progetto l'Unione Europea ha concesso un co-finanziamento di 10 milioni di euro del programma TEN-T, ovvero circa il 50% del costo dell'operazione dal valore di 21 milioni di euro. Verranno coinvolti quattro Paesi UE (Slovenia, Italia, Francia e Cipro) e, per la prima volta, Paesi terzi della sponda sud del Mediterraneo non-UE (Giordania, Palestina, Israele ed Egitto), nonché tutti gli attori della catena logistica (esportatori, spedizionieri, compagnie di navigazione, porti e terminal, operatori ferroviari). In questo circuito ci saranno alcuni corridoi di trasporto dedicati lungo i quali viaggeranno i container refrigerati che dai tre porti del Mediterraneo settentrionale verranno inoltrati via ferrovia verso centro e nord Europa.
Il progetto, che è coordinato dal porto di Koper e che si concluderà nel 2017, ha preso ufficialmente avvio nei giorni scorsi proprio a Capodistria con la prima riunione del partenariato dopo il riconoscimento del contributo europeo. Nel progetto rientrano due stagioni di produttività in Medio Oriente. Durante la prima fase ci si occuperà di verificare la tenuta logistica, mentre nella seconda fase sarà introdotta una nuova tecnologia consistente in un innovativo sistema di autoalimentazione elettrica prodotta dal movimento del treno.
L'Autorità Portuale di Venezia ha reso noto che per quanto riguarda il proprio scalo portuale e per lo sviluppo del “corridoio veneziano” ci sarà a disposizione la somma di 1,5 milioni di euro (in linea con i budget degli altri corridoi) di cui 750mila euro derivanti da contributo europeo a fronte delle attività generate dai partner veneziani, nello specifico Autorità Portuale di Venezia, lo spedizioniere VLS - Veneta Lombarda Srl e l'operatore ferroviario Rail Cargo Logistics - Italy Srl.
Andrea Cosentino, general manager di VLS - Veneta Lombarda Srl, ha sottolineato che «si tratta di una iniziativa storica considerata l'importante innovazione tecnologica collegata a questo progetto che permetterà per la prima volta in assoluto il trasporto delle merci refrigerate in arrivo dai luoghi di produzione direttamente al luogo di destino attraversando il continente europeo con l'utilizzo dello stesso mezzo di trasporto “container frigorifero marittimo” senza alcuna manipolazione della merce garantendo quindi l'effettivo trasporto in condizioni di temperatura controllata senza soluzione di continuità. Lo stesso principio - ha spiegato Cosentino - verrà applicato anche ad altri flussi di traffico che potranno godere delle stesse prerogative incrociando quindi i fabbisogni di tutta la clientela interessata all'integrazione tecnologica all'interno delle proprie attività produttive e commerciali indirizzate alla ricerca dell'abbattimento delle emissioni inquinanti, ad uno sviluppo sostenibile ed etico oltre che alla riduzione dei costi generata dall'ottimizzazione della catena logistica e da una più attenta gestione della conservazione delle merci».
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