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Trasportounito propone una sanatoria fiscale per le aziende di autotrasporto
Longo: «non c'è «nessuna chance, neppure per l'amministrazione finanziaria, di ottenere il pagamento di tasse o imposte o sanzioni arretrate»
18 marzo 2016
Trasportounito ha proposto una sanatoria fiscale a livello nazionale che consenta alle aziende di autotrasporto «di sopravvivere tamponando il loro debito fiscale». Ieri a Capua, nel corso di un seminario sul mercato e la sostenibilità dell'impresa svoltosi in occasione della Fiera del Trasportounito Day, il segretario generale di Trasportounito, Maurizio Longo, ricordando che il 90% delle imprese del settore ha sospesi con l'erario, ha sottolineato che non si tratterebbe affatto di un condono: «non diciamo eresie», ha precisato. «Nel mondo dell'autotrasporto - ha spiegato - non c'è più niente da condonare. C'è solo un'enorme area grigia dove giorno dopo giorno le imprese muoiono e scompaiono». Secondo Longo, non c'è «nessuna chance, neppure per l'amministrazione finanziaria, di ottenere il pagamento di tasse o imposte o sanzioni arretrate».
Longo ha specificato che all'indebitamento si affiancano spesso anche pratiche illecite sul Durc (per non perdere crediti e lavoro) con conseguenze gravissime sul fronte della sicurezza.
«È - ha evidenziato il rappresentante dell'associazione sindacale - uno stato di collasso collettivo che dall'autotrasporto si sta espandendo a molti altri settori dell'economia del Paese. Non prendere in considerazione una sanatoria, significa perseguire ottusamente logiche formali e del tutto svincolate dalla realtà. La proposta - ha concluso il segretario generale di Trasportounito - è invece quella di una sanatoria che va graduata ovviamente sulla base del debito, che azzeri e cancelli le posizioni insanabili consentendo a interi settori, in primis quello del trasporto merci su strada, di ripartire e avviare una stagione di rilancio, pulito, anche tenendo conto che ormai, in futuro, con gli incroci dei dati in tempo reale fra le amministrazioni, sarà difficile sottrarsi ai doveri del contribuente».
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