- La Confederazione Italiana Armatori (Confitarma) ha lamentato il via libera del Senato, nell'ambito dell'approvazione in prima lettura del disegno di legge n.2228 (Legge europea 2015), ad un emendamento presentato «e - ha precisato l'associazione armatoriale - sostenuto con forte interesse» dal relatore Roberto Cociancich, il cui contenuto - aveva denunciato recentemente Confitarma - porrebbe a rischio l'esistenza della flotta e degli equipaggi italiani e costringerebbe le imprese armatoriali nazionali alla delocalizzazione ( del 17 marzo 2016). Via libera - ha sottolineato Confitarma - giunto ieri pomeriggio «dopo ben tre pareri contrari espressi sullo stesso tema dalla Commissione Bilancio».
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- Confitarma ha ribadito di ritenere «che non sussista alcuna necessità di riformare il complesso quadro normativo che regola la navigazione marittima in Italia, come invece prevede l'emendamento» e la Confederazione ha auspicato «che il Parlamento e il governo possano riconsiderare le posizioni fin qui espresse, tenendo presente - ha precisato Confitarma - che dal 1998, con la riforma che ha introdotto in Italia il Registro Internazionale, con le misure auspicate dall'Europa, è stato possibile frenare l'emorragia di naviglio e incrementare la flotta di bandiera italiana migliorando sempre più i livelli di sicurezza e di qualità».
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- La Confederazione ha ricordato che «la competitività assicurata alla flotta italiana dalla legge n.30 del 1998 ha consentito, anche in periodi di crisi, di continuare ad investire, creare occupazione e formare giovani per le carriere di mare e di terra. Peraltro, come più volte segnalato da Confitarma - ha rilevato la Confederazione - quanto previsto dall'emendamento per le navi traghetto ro-ro e ro-ro pax potrebbe comportare un risultato ben diverso da quello previsto, perseguendo così la vera finalità che l'ha determinato e cioè l'innalzamento dei costi per alcuni operatori italiani a vantaggio di altri, come ampiamente notato dalla stampa specializzata ed emerso nel corso dello stesso dibattito appena concluso al Senato».
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- Il disegno di legge passerà ora alla Camera per l'ulteriore iter di approvazione.
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