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Nel 2015 il mercato nautico mondiale è cresciuto
Secondo Deloitte e Altagamma, con circa 800mila unità vendute, nel 2015 il valore del mercato delle nuove imbarcazioni è risultato pari a 19 miliardi di euro
7 settembre 2016
Nel 2015 il valore del mercato mondiale della nautica di nuove imbarcazioni è ammontato a 19 miliardi di euro, con un incremento del +12% rispetto a 17 miliardi di euro nell'anno precedente. La stima è inclusa nel “numero zero” dello studio “Market Insight sull'industria della nautica da diporto internazionale” che è stato condotto da Deloitte Financial Advisory in collaborazione con Fondazione Altagamma e che è stato presentato oggi dall'associazione dell'industria nautica Nautica Italiana nell'ambito del Yachting Festival di Cannes.
Lo studio precisa che sono state circa 800mila le nuove unità vendute lo scorso anno rispetto alle 700mila del 2014, con una crescita del +14%.
Tra i principali dati inclusi nel documento, per quanto riguarda il segmento dei superyacht, imbarcazioni oltre i 30 metri di lunghezza, l'orderbook 2016 stimato da Deloitte, escludendo gli ordini “on hold” e “ghost”, consta di 295 unità - di cui il 44% sono nuovi ordini - con un valore complessivo di 8,7 miliardi di euro. Nell'orderbook dei superyachts 2016, l'Italia rileva una quota a volume pari al 39% che si riduce in termini di quota a valore al 25%.
Di 14 miliardi di euro è la stima del mercato dell'usato e un miliardo è il valore globale dei settori refit & repairs e del superyachts charter calcolato da Deloitte sulla base dei dati 2014 dei principali operatori globali.
Lo studio si pone l'obiettivo finale di analizzare i principali trend del mercato della nautica da diporto su scala mondiale, con una segmentazione verticale dei principali settori di produzione e di business dell'industria. «Questo - ha spiegato Luca Petroni, chairman di Deloitte Financial Advisory Italy - è il numero zero di uno studio che vorremmo arricchire annualmente. Oggi siamo partiti dai principali indicatori del mercato delle imbarcazioni, con un focus sulle unità da diporto, sui superyacht e sui segmenti ausiliari/secondari del refit & tepair e del charter. Già dalla prossima edizione vorremmo analizzare l'impatto occupazionale ed economico che l'industria nautica genera nei territori. Perché l'industria nautica è un grande motore non solo di piaceri individuali ma di benessere collettivo».
«Il mercato della nautica da diporto - ha rilevato Tommaso Nastasi, Yachting Industry Expert di Deloitte Financial Advisory Italy - dopo il crollo degli ultimi anni, sta attraversando una fase di recupero importante. La sfida per gli operatori è quella di ampliare il bacino geografico della clientela finale». A tal proposito, l'analisi della penetrazione della nautica da diporto a livello di aree geografiche e la distribuzione della ricchezza della popolazione mondiale concludono lo studio, con l'obiettivo di individuare le aree di sviluppo del settore nautico. In particolare, la penetrazione del mercato dei superyacht è stimata solo al 2,5% presso i segmenti più ricchi della popolazione mondiale che assomma a 15,4 milioni di persone e che registra un tasso di crescita composto medio annuo del +7,5% dal 2009 al 2015. «L'opportunità, ma anche l'imperativo categorico - ha sottolineato Armando Branchini, vice chairman di Fondazione Altagamma - è conquistare la clientela più sofisticata ed abbiente, che continua a crescere del 7,5% all'anno nel mondo intero. Come sta facendo l'industria del lusso nel suo complesso».
Lo studio specifica che dal 2009 al 2015 i nuovi ordini di superyachts sono calati del -8,8% all'anno e le consegne del -7,5% all'anno, mentre il mercato dell'usato è aumentato del +10,6% all'anno. Nel solo 2015, tuttavia, la raccolta di nuovi ordini di superyachts è cresciuta del +6,6% rispetto ai valori del 2014 e lo scorso anno l'Italia nel settore dei superyachts ha totalizzato una quota di mercato pari al 42% delle consegne (62 su 147 unità) e del 35% a valore (circa 1 su 2,9 miliardi di euro).
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