L'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale ha reso noto che negli ultimi due anni l'occupazione in porto ha registrato un sensibile incremento essendo state 225 sono state le nuove assunzioni dirette, tra contratti a tempo determinato e indeterminato, nella macchina amministrativa sia dell'authority che delle partecipate, includendo la gestione operativa del lavoro in porto. Assunzioni - ha specificato l'ente - che rientrano «in un piano di riorganizzazione dello scalo e dello sviluppo di nuovi servizi che motivano e sostengono economicamente tale aumento occupazionale».-
- L'AdSP del Mare Adriatico Orientale ha spiegato che, nel dettaglio, l'operazione ha portato all'assunzione di 26 nuove risorse negli uffici della Torre del Lloyd, di cui 15 frutto di un concorso pubblico in corso di svolgimento in collaborazione con l'Agenzia Regionale per il Lavoro della Regione Friuli Venezia Giulia, mentre sul fronte delle società partecipate la Porto di Trieste Servizi, multiutility in-house dell'Autorità, è passata da 15 a 40 dipendenti nell'ultimo biennio e Adriafer, la società che si occupa di gestire la manovra ferroviaria in porto, ha assunto 40 persone. Inoltre l'ente, ricordando che in porto è stato adottato un innovativo modello di gestione del lavoro che ha visto la costituzione dell'ALPT, l'agenzia per il lavoro portuale nata un anno fa su impulso dell'authority giuliana, ha precisato che ciò ha portato alla stabilizzazione a tempo indeterminato di 134 persone.
-
- «Il nostro punto di forza - ha commentato il presidente dell'AdSP, Zeno D'Agostino - è aver colto il cambiamento in corso nel mondo della portualità ed aver adottato un sistema di business sostenibile, senza progetti faraonici da promuovere, ma dando valore alle risorse umane e garanzie tangibili agli investitori privati». «Sbaglia - ha rilevato il segretario generale dell'ente, Mario Sommariva - chi crede che solo i milioni di teu siano garanzia di una crescita duratura e di uno sviluppo costante. Accanto alla quantità occorre porre grande attenzione alla qualità: formazione, sicurezza e dialogo sociale. Sono questi i punti di riferimento per aumentare la competitività e la produttività di un porto. Non si deve trascurare l'asset più prezioso di un porto, le persone».

|