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Sottoscritto il contratto per la cessione di 14 filiali della Artoni alla Fercam
Sono le sedi di Alessandria, Brescia, Bergamo, Cesena, Civitanova Marche, Latina, Mantova, Modena, Piacenza, Pisa, Reggio Emilia, Terni, Varese e Vercelli
24 marzo 2017
Ieri a Roma, presso il Ministero dello Sviluppo economico, i rappresentanti di Artoni e Fercam hanno sottoscritto il contratto con la quale quest'ultima subentrerà nelle 14 filiali della Artoni a Alessandria, Brescia, Bergamo, Cesena, Civitanova Marche, Latina, Mantova, Modena, Piacenza, Pisa, Reggio Emilia, Terni, Varese e Vercelli, con 140 dipendenti direttamente impiegati in queste attività. Il contratto è stato siglato dopo la sottoscrizione dell'accordo sindacale con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali ed avrà efficacia dal prossimo 1° aprile.
Oltre al contratto di acquisizione delle filiali, le due parti hanno siglato anche contratti per la distribuzione e raccolta di merce in alcune aree geografiche, con lo scopo di permettere alla Artoni una, se pur ridotta, continuità aziendale. Fercam ha reso noto di aver proposto anche l'acquisizione di una parte significativa degli immobili delle piattaforme distributive della Artoni, con un impegno finanziario che l'azienda di Bolzano ha definito «non indifferente» e «di supporto anche alla riduzione degli impegni debitori di Artoni».
«Vista la situazione operativa in cui si è venuto a trovare il gruppo Artoni - ha dichiarato il presidente di Fercam, Thomas Baumgartner - è stata l'unica operazione industriale e aziendale possibile e realizzabile». «Purtroppo - ha aggiunto - il fattore tempo, di primaria importanza per un'azienda di servizi, è stato troppo trascurato; il cliente, che deve inviare la propria merce, non può attendere e soprattutto se ha urgenza è costretto a rivolgersi al mercato per soluzioni alternative e tale situazione ha notevolmente penalizzato la transazione in oggetto».«È importante - ha concluso Baumgartner - essere arrivati alla conclusione di questa complessa negoziazione contrattuale ed i nostri collaboratori sono già al lavoro per rimettere in funzione tutti i servizi che nel frattempo erano stati bloccati».
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