- Nel secondo trimestre di quest'anno i risultati economici del gruppo terminalista turco Global Ports Holding (GPH) hanno mostrato un deterioramento. Il periodo è stato archiviato con una perdita netta di quasi -2,0 milioni di dollari rispetto ad un utile netto di 6,6 milioni di dollari nel secondo trimestre dello scorso anno. I ricavi sono diminuiti del -7,9% scendendo a 31,5 milioni di dollari rispetto a 34,2 milioni di dollari nel periodo aprile-giugno del 2016. EBITDA ed utile operativo hanno registrato contrazioni rispettivamente del -11,9% e del -54,0% attestandosi a 21,9 milioni e 4,5 milioni di dollari.
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- Nel primo semestre del 2017 il gruppo GPH ha totalizzato ricavi pari a 49,7 milioni di dollari, con una flessione del -5,7% rispetto a 52,7 milioni di dollari nella prima metà dello scorso anno. L'EBITDA è ammontato a 32,2 milioni di dollari (-7,2%) e l'utile operativo a 3,4 milioni di dollari (-53,3%). Il gruppo turco ha chiuso i primi sei mesi di quest'anno con una perdita netta di -6,9 milioni di dollari rispetto ad un utile netto di 419mila dollari nel primo semestre del 2016.
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- Nei primi sei mesi di quest'anno i terminal portuali controllati dal gruppo hanno movimentato un traffico dei passeggeri di 1,53 milioni di persone (+14,1%), un traffico di merci convenzionali e rinfuse pari a 808mila tonnellate (+7,2%) ed un traffico containerizzato pari a 123mila teu (+16,7%).
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- GPH ha reso noto che nel primo semestre del 2017 le sole attività nel segmento delle crociere hanno fruttato ricavi pari a 18,5 milioni di dollari, in calo del -15,9% sulla prima metà dello scorso anno, ed un EBITDA di 10,1 milioni di dollari (-25,8%), mentre i ricavi nel settore commerciale sono cresciuti del +1,6% a 31,3 milioni di dollari e il relativo EBITDA è stato pari a 22,1 milioni di dollari (+4,9%).
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- «Se gli sviluppi geopolitici hanno avuto un impatto negativo sui nostri ricavi nel settore delle crociere in Turchia - ha spiegato l'amministratore delegato di GPH, Emre Sayn - il nostro comparto commerciale in Turchia è solido ed ha dato buoni risultati. La nostra attività relativamente alle fusioni e acquisizioni nel settore crocieristico portuale continua ad essere rilevante, con passi avanti compiuti con una serie di specifiche acquisizioni».
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- Tra le operazioni di acquisizione concluse alla fine dello scorso anno dal gruppo figurano in Italia la partecipazione del 53,67% nella Ravenna Terminal Passeggeri (53,67%), società che gestisce il terminal crociere del porto di Ravenna, la partecipazione del 70,89% nella Cagliari Cruise Port (70,89%), società che gestisce l'attività crocieristica del porto di Cagliari, la partecipazione del 62,20% nella Catania Cruise Terminal (62,20), azienda che gestisce il terminal crociere del porto di Catania, e la partecipazione del 28,50% nella La Spezia Cruise Facility, società che gestisce il terminal crociere del porto della Spezia.
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- Il gruppo turco ha reso noto che nei primi sei mesi del 2017 le nuove partecipazioni nei terminal portuali italiani hanno generato ricavi pari a 802mila dollari. Le attività in Turchia hanno invece prodotto ricavi pari a 30,5 milioni di dollari (-6,6%), mentre le altre attività estere del gruppo hanno generato ricavi pari a 3,3 milioni di dollari in Montenegro (-30,7%), a 5,2 milioni di dollari a Malta (-0,4%) e a quasi dieci milioni di dollari in Spagna (-1,6%).
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- «La nostra strategia globale di espansione della nostra presenza globale nei porti crocieristici dal Mediterraneo ai Caraibi e all'Asia, come specificato nell'offerta pubblica iniziale (Ipo a seguito della quale a maggio il gruppo ha fatto il suo ingresso nel mercato azionario di Londra, ndr) - ha sottolineato Sayn - continua ad andare avanti. Ciò comporterà - ha specificato l'amministratore delegato di GHP - una riduzione del peso delle nostre attività crocieristiche nei porti turchi nell'ambito della nostra attività complessiva».
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