- Le imprese che operano con il porto della Spezia hanno esortato a trovare soluzioni per ridurre la congestione del traffico dei veicoli ai varchi portuali. La Port Community La Spezia, organizzazione costituita dalle associazioni degli agenti marittimi, degli spedizionieri e degli spedizionieri doganali, ha evidenziato che le code ai varchi portuali, i tempi di attesa estenuanti, la mancanza di coordinamento e l'impossibilità di programmare viaggi e consegne determinano rischi alla sicurezza stradale a causa della necessità di rispettare le schedule
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- «Il quadro in cui si trovano a operare gli autotrasportatori, spezzini e non, che lavorano con il porto e con il terminal container - hanno sottolineato le associazioni - è ormai insostenibile e rischia di trasformarsi in una vera e propria polveriera». «I problemi - ha rilevato Port Community La Spezia - non si risolvono da soli e il ripetersi dei blocchi e del congestionamento nei piazzali fornisce un segnale pericoloso per un porto che è cresciuto e si è affermato solo in virtù della sua efficienza operativa».
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- Le tre associazioni hanno pertanto lanciato un appello alle istituzioni, in primis all'Autorità di Sistema Portuale e alla Dogana, «affinché, insieme con gli operatori che gestiscono il porto, mettano a punto una strategia di intervento tale da incidere sul caos che caratterizza le attese ai varchi».
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- «Per troppo tempo - ha spiegato Sergio Landolfi, presidente dell'Associazione spezzina degli Spedizionieri Doganali - ci hanno volutamente confinato su fronti contrapposti, quando invece i nostri interessi sono sempre stati, e oggi più che mai, comuni. Autotrasporto, comunità degli operatori portuali e comunità locale spezzina sono tessere dello stesso mosaico ed è per questo motivo che oggi lanciamo l'idea di una alleanza funzionale che consenta una razionalizzazione dei flussi di traffico da e per il porto, un abbattimento dell'inquinamento e il recupero di condizioni di lavoro umane per gli autotrasportatori».
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