- Oggi a Palermo militari della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Palermo e del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo hanno eseguito misure cautelari personali nei confronti di 12 indagati a cui vengono contestati 59 tra atti di corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, rivelazioni di segreto d'ufficio e falsi ideologici in atto pubblico nell'ambito di un'indagine, durata circa un anno, su episodi di corruzione nel rilascio di abilitazioni professionali per il personale marittimo imbarcato su navi mercantili e da crociera.
-
- L'indagine ha permesso di far luce su un articolato contesto criminale nel quale operavano, tra gli altri, dieci pubblici ufficiali - tra cui quattro dipendenti del Corpo delle Capitanerie di Porto e tre dipendenti dell'Istituto Nautico di Palermo -, che agivano in concorso con il titolare della scuola di formazione internazionale marittima “Studio De Santis” di Palermo, abilitata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a svolgere corsi di formazione marittima propedeutici all'imbarco su unità navali.
-
- Sono stati inoltre sottoposti a sequestro la sede dello “Studio de Santis”, il campo di addestramento per marittimi di Palermo che fa parte del compendio aziendale della società, diversi conti correnti, nonché beni mobili e immobili per un valore complessivo di 1.250.000 euro. È stato anche disposto il sequestro di una società avente sede nella Repubblica di San Marino e intestata al medesimo amministratore del “Centro De Santis”.
-
- Guardia Costiera e Guardia di Finanza hanno reso noto che a seguito di complesse investigazioni - nell'ambito delle quali si è fatto ricorso ad intercettazioni telefoniche ed ambientali, pedinamenti, acquisizione di atti ed accertamenti bancari - gli investigatori sono riusciti ad accertare che i marittimi che formulavano istanza per partecipare agli esami - il cui superamento era necessario per ottenere le abilitazioni professionali e le certificazioni previste dalla normativa internazionale al fine di svolgere delicate e importanti mansioni a bordo di navi mercantili e da crociera, in alcuni casi legate alla sicurezza - venivano “avvicinati” da taluni degli indagati, che, in collegamento con il Centro internazionale di formazione marittima, promettevano il facile superamento delle prove, previa frequenza di “pre-corsi” a pagamento in effetti tenuti dagli stessi pubblici ufficiali che in seguito avrebbero fatto parte della commissione esaminatrice.
-
- In particolare, è stato appurato che più di 50 candidati sono stati avvicinati ed una parte di questi ha effettivamente pagato somme non inferiori ai 1.000 euro per beneficiare di corsie preferenziali per un agevole superamento degli esami. In alcuni casi si è anche accertato che, in occasione dei “pre-corsi”, i candidati venivano puntualmente resi edotti sugli argomenti che sarebbero stati oggetto di esame.
-
- È stato appurato inoltre che gli indagati riuscivano a fornire ai candidati anche anticipazioni in merito alle tracce che sarebbero state loro sottoposte in occasione della prova scritta di inglese, preparandoli alla traduzione del testo che poi sarebbe stato oggetto della prova.
-
- Guardia Costiera e Guardia di Finanza hanno evidenziato che «l'indagine in questione svela un sistema di corruttela che, per la portata e la rilevanza della questione affrontata, ha enormi ripercussioni su un aspetto di primaria importanza nazionale e internazionale, ovvero la sicurezza dei trasporti legata ai traffici marittimi mercantili e crocieristici. Le condotte illecite accertate nel corso delle indagini - hanno specificato - sono infatti sfociate nel rilascio di titoli professionali marittimi legittimanti lo svolgimento di funzioni delicatissime, a bordo di navi da crociera o mercantili, come quelle di responsabile di guardia in coperta e in macchina durante la navigazione. Le investigazioni espletate hanno, inoltre, portato in luce gli interessi economici di Francesco De Santis, amministratore unico Centro internazionale di formazione marittima, e la sperequazione del patrimonio da egli acquisito negli anni, che è stato sottoposto a sequestro “per sproporzione”, in applicazione della speciale disciplina prevista per il reato di corruzione».
|