- Napoli Dry Docks, neo costituita joint venture tra le napoletane Palumbo Group Napoli e La Nuova Meccanica Navale, ha annunciato un investimento di circa 20 milioni di euro nell'acquisto di un nuovo bacino galleggiante di carenaggio da collocare nel porto di Napoli, investimento - ha sottolineato la società - che consentirà allo scalo partenopeo di ampliare in maniera significativa la propria capacità di cantieristica navale, in particolare nel settore delle grandi riparazioni, fronteggiando così l'aumentata concorrenza da parte di altri poli nazionali e internazionali.
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- Il progetto prevede che Napoli Dry Docks acquisisca e trasferisca a Napoli un bacino di carenaggio lungo 230-250 metri e largo 50, rispettando le specifiche indicate dall'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale relative all'ormeggio e al bacino di evoluzione della nave in entrata. Il piano industriale prevede un'occupazione annua del bacino pari a circa 300 giorni. Nella struttura sosteranno 20-25 navi all'anno, con una permanenza media di 15 giorni. Inoltre si prevede che l'investimento avrà un impatto sull'occupazione molto rilevante: si stimano un'elevata media occupazionale a pieno regime e significative opportunità di lavoro per aziende di servizi quali rimorchiatori, agenti marittimi, piloti e fornitori.
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- Napoli Dry Docks ha reso noto che l'iniziativa è già stata approvata dal Comitato di gestione dell'AdSP del Mar Tirreno Centrale, che ha dato il via libera alla concessione demaniale trentennale per la collocazione del nuovo bacino. Esprimendo soddisfazione per la ripresa degli investimenti produttivi nel settore della riparazione cantieristica nel porto campano, dopo una fase di stagnazione durata diversi anni, il presidente dell'AdSP, Pietro Spirito, ha evidenziato che «in questo modo si pongono le basi per un rilancio del settore, con una positiva alleanza produttiva tra due operatori di rilevante dimensione».
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- Napoli Dry Docks ha sottolineato che il nuovo bacino di carenaggio, oltre a permettere a Napoli di raggiungere una posizione di leadership nel comparto e di competere ad armi pari con poli cantieristici dislocati in tutto il bacino del Mediterraneo, consentirà anche a Palumbo e a La Nuova Meccanica Navale di sviluppare al meglio il loro core business, utilizzando a pieno regime le banchine già in concessione a supporto delle attività di bacino.
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