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Ad Ancona è stato avviato un progetto per accrescere la sicurezza sul lavoro in porto
All'iniziativa, che terminerà nel 2019, seguiranno azioni di assistenza e di supporto
22 marzo 2018
Oggi ad Ancona, nella sede dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale, è stato presentato il progetto “Sperimentazione di un modello territoriale di intervento integrato in materia di salute e sicurezza sul lavoro rivolto alle imprese che lavorano in area portuale”, iniziativa che vede il coinvolgimento di tutto il sistema che si occupa della sicurezza dei lavoratori nel porto - Area Vasta 2 dell'Asur Marche, Inail Marche, Vigili del Fuoco, imprese, rappresentanti dei lavoratori e Autorità di Sistema - per creare un modello standard basato sulle specializzazioni produttive portuali, che coniughi l'assistenza con la vigilanza. Uno studio i cui risultati saranno applicati nell'operato quotidiano di lavoratori e aziende coinvolgendo Ancona in un progetto di rete nazionale Inail che interessa anche i porti di Bari, Civitavecchia, La Spezia, Livorno, Ravenna, Trieste, Venezia.
La sperimentazione, che incrocia il Piano mirato di prevenzione in area portuale dell'Asur Marche con il Progetto gestione integrata nel settore marittimo-portuale Inail, è appena iniziata. Viene portata avanti dal Nucleo tecnico del Sistema operativo integrato, composto da AdSP del Mare Adriatico Centrale, Area Vasta 2 dell'Asur Marche, Inail, Vigili del Fuoco, rappresentanti dei lavoratori e delle imprese. «Come prima fase - ha spiegato Roberta Piergili, referente scientifico Area Vasta 2 -, ci siamo confrontati con 11 aziende che si occupano di servizi portuali e con 110 dei loro lavoratori in banchina. L'obiettivo era fornire loro strumenti di autovalutazione e di riflessione sul proprio operato e sull'organizzazione per arrivare a definire, nei prossimi mesi, un modello standard di sicurezza da poter condividere anche con le aziende degli altri settori portuali».
Entro l'estate inizierà un percorso di formazione di otto ore per i lavoratori sui temi della sicurezza. Il progetto, che terminerà nel 2019, prevede poi azioni di assistenza e di supporto.
«La sicurezza sul lavoro - ha sottolineato il presidente dell'AdSP, Rodolfo Giampieri - non è barattabile con niente. Il miglior piano di sviluppo del porto è quello che rispetta questa regola basilare. Sono proprio le aziende, insieme a tutti i loro dipendenti - ha precisato Giampieri - a dover essere protagonisti di questo percorso di miglioramento e potenziamento della sicurezza. Già diverse imprese stanno organizzando corsi di formazione specifici per il proprio comparto. Ora è il momento di mettere a sistema tutte le iniziative autonome in un progetto unico e condiviso».
Secondo Ida Simonella, assessore al Porto del Comune di Ancona, «occorre guardare a questa materia sotto un punto di vista strategico, non solo tecnico. Il tema della sicurezza è, infatti, fondamentale non solo per la sicurezza delle persone ma anche per la competitività delle imprese portuali che si inseriscono in un contesto nazionale e internazionale».
Il direttore del Dipartimento prevenzione dell'Area Vasta 2 dell'Asur Marche, Giuliano Tagliavento, ha evidenziato che con il progetto sarà possibile «creare un modello sulle tematiche della sicurezza portuale, che possa magari diventare riferimento nazionale come già è avvenuto per le linee guida di sicurezza sui pescherecci che abbiamo realizzato tempo fa».
Anna Maria Pollichieni, direttore regionale Inail Marche, ha affermato che «uno scenario complesso come quello di un porto, con una pluralità di siti industriali con flussi tecnologici a cui sono collegati una serie di rischi, richiede un approfondimento che - ha precisato - è quello che vogliamo realizzare con questo progetto«. Rischi, ha detto Aldo Pettinari, direttore Servizio prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro Area Vasta 2 Asur Marche, «legati, in questa realtà, alle attività di maestranze specifiche e all'interferenza fra le diverse dinamiche produttive».
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