- Le associazioni dell'autotrasporto CNA Fita, Confartigianato Trasporti, Fai Conftrasporto, Fiap e Trasportounito hanno proclamato lo stato di agitazione nel porto di Genova per protestare - hanno comunicato - per «i tempi di attesa per i camion che hanno superato ogni limite di guardia e tolleranza e che si traducono in una perdita secca per le imprese di autotrasporto, che con mezzi “fermi” non producono risultati ma solo costi, e che ormai da anni si accollano gli oneri per disservizi generati in particolare dall'incapacità dei terminal container nel servire adeguatamente autotrasporto oltreché da un'errata organizzazione della viabilità portuale, mancanza di aree di sosta e da criticità irrisolte legate al processo documentale».
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- Secondo quanto stimato dalle associazioni, nel 2018 questi blocchi operativi hanno comportato per le imprese di autotrasporto oneri aggiuntivi per circa 25 milioni di euro.
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- Le associazioni hanno denunciato che un anno di trattative al tavolo dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale non ha prodotto risultati e che i tempi di attesa nei bacini portuali e nei terminal hanno assunto «le caratteristiche di un vero e proprio “colpo di grazia” per un autotrasporto contenitori già in una situazione drammatica, anche per via dell'aumento dei costi del gasolio e della incapacità di ottenere da spedizionieri e compagnie marittime tariffe di servizio adeguate per garantire altresì la sicurezza sulle strade per l'intera collettività».
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- CNA Fita, Confartigianato Trasporti, Fai Conftrasporto, Fiap e Trasportounito hanno sottolineato che far fronte a tale situazione «esiste solo una risposta accettabile: Autorità di Sistema Portuale - hanno spiegato - deve intervenire velocemente e risolvere le attese. In parallelo gli altri operatori devono iniziare a pagare adeguatamente i servizi di autotrasporto, smettendola di fare dumping tariffario. Nel frattempo - hanno precisato - l'Autorità Portuale deve completare immediatamente il sistema di tracciamento e certificazione delle attese in porto e impegnarsi, superata una soglia minima di fermo macchina, a indennizzare le imprese di autotrasporto».
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- Le associazioni hanno concluso specificando che il prossimo 29 novembre, nell'ambito del tavolo convocato dal presidente dell'AdSP, Paolo Emilio Signorini, quest'ultimo «dovrà produrre risposte e impegni precisi nella forma di un accordo scritto tra le parti» ed hanno reso noto che, «in caso contrario, le associazioni dell'autotrasporto unitariamente dichiareranno il fermo dei servizi di categoria».
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