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Siglata l'intesa per l'estensione del Punto Franco di Trieste alle aree retroportuali
D'Agostino: questa giornata una data storica per il programma di sviluppo del porto, ma soprattutto per la nostra città e la nostra Regione
18 gennaio 2019
Oggi l'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, la Prefettura di Trieste, la Regione Friuli Venezia Giulia, i Comuni di Trieste e San Dorligo della Valle e il Consorzio di Sviluppo Economico Locale dell'Area Giuliana hanno sottoscritto un'intesa per lo spostamento del regime giuridico di Punto Franco presso Bagnoli della Rosandra, nell'area di proprietà dell'Interporto di Trieste - Fernetti, dove si sta incardinando un polo retroportuale logistico e industriale a servizio delle attività portuali di Trieste.
L'AdSP del Mare Adriatico Orientale ha sottolineato che «si tratta di un atto propedeutico, ma fondamentale per arrivare alla successiva emanazione del decreto a firma del presidente dell'Autorità di Sistema Portuale e quindi alla partenza operativa, nei prossimi giorni, delle attività in capo all'Interporto di Trieste. La procedura prevede infatti che lo spostamento del Punto Franco avvenga con un provvedimento del presidente dell'Autorità di Sistema Portuale, previa intesa con la Regione, i Comuni e le altre istituzioni interessate». Entro pochi giorni il comprensorio godrà quindi dei benefici del regime di Punto Franco, anche se l'inaugurazione ufficiale delle struttura è prevista a febbraio.
La struttura di Bagnoli della Rosandra è stata acquisita dall'Interporto di Trieste da Wärtsila Italia nel dicembre 2017 con un investimento totale di circa 21 milioni di euro e comprende un'area di 240mila metri quadri, di cui 74mila coperti, e include un raccordo ferroviario con la stazione di Aquilinia. L'acquisizione è nata da una carenza di spazi a Fernetti per ospitare attività logistica.
L'Interporto sta già operando nei nuovi magazzini dal giugno scorso con l'acquisizione di ulteriori traffici (coils e forestali), e l'avvio di operazioni di movimentazione e deposito a supporto dell'industria locale come Wärtsila Italia e Mangiarotti. Ad oggi, ancor prima dell'introduzione del nuovo regime, sono già state movimentate 37mila tonnellate di merci. Una parte delle aree coperte verrà inoltre attrezzata come magazzino refrigerato con una prima unità di 20mila posti pallet, sia a supporto dell'export dei prodotti regionali, sia per l'import di prodotti deperibili in distribuzione in tutta Europa.
«Questa - ha commentato il presidente dell'Interporto di Trieste, Giacomo Borruso - è un'operazione fondamentale perché ha permesso la realizzazione di un'area retroportuale adeguata alle attuali esigenze di sviluppo dello scalo giuliano. Ora con il Punto Franco prevediamo un ulteriore aumento delle nostre attività».
«Questa giornata - ha concordato il presidente dell'AdSP, Zeno D'Agostino - è una data storica per il programma di sviluppo del porto, ma soprattutto per la nostra città e la nostra Regione. Parte FREEeste la nuova free zone industriale di Trieste». Lo step successivo sarà rendere operativa la parte ferroviaria: «l'area - ha ricordato D'Agostino - è completamente efficiente proprio grazie alla presenza della ferrovia. L'Autorità di Sistema investe solo dove vi è la presenza di binari». Nel comprensorio esiste un raccordo ferroviario interno, che sarà completamente rimesso a nuovo e allacciato alla stazione di Aquilinia tramite una bretella di due chilometri di proprietà di COSELAG, il Consorzio di Sviluppo Economico Locale dell'Area Giuliana. I lavori di riattivazione della stazione di Aquilinia saranno invece portati avanti da RFI, con un investimento di circa 17 milioni di euro. L'AdSP ha specificato che con la fine dei lavori ferroviari, previsti entro l'inizio del 2020, Aquilinia diventerà stazione di riferimento per tutto il porto industriale, collegando FREEeste, Piattaforma Logistica e Area Ex-Aquila.
«Ora - ha dichiarato l'assessore regionale alle Infrastrutture, Graziano Pizzimenti - ci aspettiamo che questo accordo, frutto di una preziosa sinergia tra istituzioni, possa alimentare crescita e sviluppo, favorendo l'insediamento di nuove aziende e quindi l'occupazione. Facendo leva anche sulla importante collaborazione che le nostre imprese hanno, dentro e fuori il porto di Trieste, anche con AREA Science Park, in termini di innovazione e trasferimenti di conoscenze di cui industrializzazione avanzata e logistica necessitano. Il tutto nella prospettiva della nuova Via della Seta marittima in cui Trieste potrà avere un ruolo chiave. Un ruolo che l'amministrazione regionale non mancherà di assecondare».
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