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Confitarma propone la ricetta spagnola per assicurare la continuità territoriale con la Sardegna
In caso di mancato rinnovo della la convenzione con Tirrenia, per la Confederazione non sussiste il rischio di perdita di lavoro per i marittimi italiani in quanto la legge impone l'impiego di personale comunitario
23 gennaio 2019
La Confederazione Italiana Armatori (Confitarma) interviene in merito all'intenzione annunciata nei giorni scorsi dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, di riscrivere la convenzione per l'esercizio dei collegamenti marittimi con la Sardegna in regime di pubblico servizio, accordo che è volto a garantire la continuità territoriale con l'Italia continentale. È una convenzione che nel 2012 lo Stato ha sottoscritto con la compagnia di navigazione Tirrenia - Compagnia Italiana di Navigazione (CIN) e alla quale nel 2014 sono state apportate alcune modifiche concordate con la Regione Sardegna. Giovedì scorso Toninelli aveva accusato la compagnia Tirrenia del gruppo Onorato Armatori di praticare tariffe troppo elevate, nonostante i contributi statali siano volti proprio a contenere questi prezzi. Un'accusa respinta da Vincenzo Onorato, patron del gruppo armatoriale, che a sua volta ha rimproverato il ministro di essere poco informato. Replica che ha indotto Toninelli ad annunciare azioni legali contro la Onorato Armatori ( del 17 e 18 gennaio 2019).
Confitarma manifesta solidarietà al ministro «a seguito di dichiarazioni - precisa la Confederazione - di cui non condivide né la forma né la sostanza», quasi a rimarcare la distanza dalle posizioni di Onorato, che tre anni fa è uscito sbattendo la porta dalla Confitarma per poi aderire con le sue compagnie Moby, Tirrenia e Toremar alla nuova associazione armatoriale Assarmatori istituita all'inizio dello scorso anno.
Riferendosi alla querelle Toninelli vs Onorato, o più precisamente alla replica dell'armatore al ministro in cui ha ricordato che «Onorato Armatori, di cui Tirrenia fa parte, lavorano 5.000 persone, tutte italiane e rappresentiamo di gran lunga la prima realtà nazionale in termini occupazionali nei traffici per le isole», puntualizzazione sembrerebbe non necessaria dato che Toninelli non ha fatto alcun riferimento alla nazionalità dei marittimi imbarcati sulle navi che effettuano collegamenti con la Sardegna, Confitarma sottolinea che «non esiste alcun rischio di perdita di lavoro per i marittimi italiani qualora non venga rinnovata l'attuale convenzione Tirrenia-CIN in quanto, in base alla legge vigente, gli equipaggi delle navi che operano in servizi di cabotaggio devono essere obbligatoriamente comunitari».
Un'osservazione che non può che riaccendere la disputa che negli ultimi anni ha contrapposto Vincenzo Onorato ad Emanuele Grimaldi, amministratore delegato del gruppo armatoriale Grimaldi, che opera anch'esso linee marittime con la Sardegna e che allora era presidente ed ora è past president della Confitarma. Un rilievo mosso sembra senza sapere - come Confitarma invece sa - che Onorato fa distinzione tra marittimi italiani e marittimi più in generale comunitari.
Secondo Confitarma, che ora è presieduta da Mario Mattioli, si tratta di un'ennesima strumentalizzazione del tema della disoccupazione dei marittimi: «infatti - spiega la Confederazione - Torre del Greco conta poco più di 85.000 abitanti: parlare di 50.000 marittimi disoccupati di fatto sminuisce le problematiche dei circa 3.000 marittimi locali che in parte effettivamente navigano ed in parte realmente sono in cerca di occupazione».
Confitarma concorda peraltro con Onorato quando quest'ultimo respinge l'accusa, questa sì mossa da Toninelli, di avere il monopolio dei servizi marittimi per la Sardegna: «per quanto riguarda il monopolio - aveva risposto Onorato al ministro - non sa che sulle linee per la Sardegna operano altre quattro compagnie: Grandi Navi Veloci, Sardinia Ferries, Grendi e Grimaldi». Confitarma conferma che «è vero che la Tirrenia-CIN non ha il monopolio dei collegamenti con la Sardegna dato che oltre il 60% dei traffici fa capo ad altri quattro operatori - precisando però - così come il vero monopolio esistente in Sardegna è quello relativo alle sovvenzioni statali a Tirrenia-CIN, unica beneficiaria dei 72 milioni di euro annui erogati dallo Stato. Per questo - evidenzia Confitarma - l'attuale convenzione è ancora più insostenibile ed irragionevole».
Per Confitarma, in linea di principio, «in particolare per le grandi isole, non dovrebbe essere prevista alcuna sovvenzione per garantire la continuità territoriale». Secondo la Confederazione, «il network di operatori privati è talmente strutturato ed organico da offrire già adeguate garanzie di collegamenti». «Volendo comunque erogare delle sovvenzioni per garantire la continuità territoriale - precisa la Confederazione - si potrebbe ricorrere al modello spagnolo in base al quale le sovvenzioni non vengono erogate alle compagnie di navigazione ma direttamente all'utenza sotto forma di contributo: in pratica passeggeri ed autotrasportatori possono scegliere liberamente l'operatore che meglio risponde alle loro esigenze di mobilità». Modello che - ricordiamo - era stato proposto qualche tempo fa da Guido Grimaldi, corporate short sea commercial director del gruppo Grimaldi, presidente della Commissione Corto Raggio della Confitarma e presidente dell'associazione ALIS nonché figlio di Emanuele Grimaldi ( del 19 settembre 2018).
Confitarma ritiene che questa sia «la via da seguire per garantire la continuità territoriale in modo trasparente, efficiente ed efficace, senza alterare la libera concorrenza e senza creare posizioni dominanti di mercato», in quanto «il modello spagnolo risulta equo, democratico, non produce effetti distorsivi della concorrenza e promuove standard qualitativi elevati dei servizi».
«Ad esempio - specifica Confitarma - si potrebbe prevedere un contributo di 100 euro a camion/semirimorchio movimentato da e per la Sardegna, ovvero circa il 30% dell'attuale nolo medio, seguendo le modalità in passato adottate con l'Ecobonus. I trasportatori potrebbero così scegliere liberamente la compagnia di navigazione ed i contributi pubblici verrebbero erogati a consuntivo solo a quelle che dimostrano che i viaggi sono stati realmente effettuati. Considerando gli attuali traffici, tale misura impegnerebbe circa 35 milioni di euro all'anno degli attuali 72 milioni di euro. I restanti 37 milioni di euro si potrebbero utilizzare per dare un contributo diretto ai passeggeri sardi che si muovono da e per la Sardegna, utilizzando sia la nave che l'aereo».
Confitarma chiarisce infine che «solo nel caso di “fallimento del mercato”, come nei collegamenti con le piccole isole nei periodi invernali, le sovvenzioni tradizionali possono essere ancora considerate il sistema più sostenibile».
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