- Nel 2018 i porti di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta hanno movimentato oltre 16,6 milioni di tonnellate di merci, volume di traffico analogo a quello dell'anno precedente, di cui 11,4 milioni di tonnellate di carichi movimentati nel porto di Civitavecchia (11,4 milioni di tonnellate nel 2017), 3,5 milioni di tonnellate nel porto di Fiumicino (3,5 milioni nel 2017) e 1,7 milioni di tonnellate nel porto di Gaeta (1,9 milioni nel 2017).
-
- L'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale ha reso noto che il totale del traffico movimentato nel 2018 dal sistema portuale gestito dall'ente risulta costituito per 5,3 milioni di tonnellate da merci liquide e 11,3 milioni di tonnellate da merci secche. Le prime sono state movimentate per il 66% nel porto di Fiumicino (3,5 milioni di tonnellate), per il 24% nel porto di Gaeta (1,3 milioni di tonnellate) e per il restante 10% nel porto di Civitavecchia (0,5 milioni di tonnellate). Diversamente, le merci secche risultano movimentate per il 96% (pari a 11,3 milioni di tonnellate) nel porto di Civitavecchia e per il restante 4% nel porto di Gaeta (per complessive 400 mila tonnellate).
-
- Specificando che se nel triennio 2016-2018 il valore complessivo del traffico risulta immutato, l'authority portuale ha evidenziato che tuttavia si riscontrano sensibili differenze nella sua composizione interna, in particolare per quanto concerne le merci secche e il volume delle merci in colli e delle rinfuse solide. Dal 2016 al 2018, infatti, il traffico complessivo di merci in colli (merci in container, su mezzi pesanti, pallet e sacconi) è cresciuto di oltre il +17% (+964 mila tonnellate), pari nel 2018 a quasi 6,5 milioni di tonnellate complessive; a differenza delle rinfuse solide che, nel medesimo arco temporale, sono diminuite del -19% (-1,1 milioni di tonnellate), flessione che è stata determinata sostanzialmente da una sensibile contrazione del traffico di carbone destinato alla centrale elettrica dell'Enel di Torre Valdaliga Nord oltre che delle merci derivanti dalla sua lavorazione (cenere gesso e calcare). In particolare, il traffico di carbone è passato da 4,750 milioni di tonnellate nel 2016 a 3,850 milioni di tonnellate nel 2018. Perdita compensata da un importante aumento delle merci in colli che sono salite da 5,5 milioni di tonnellate nel 2016 a 6,5 milioni di tonnellate nel 2018 affermandosi definitivamente quale principale tipologia di traffico. Tale crescita è determinata da un incremento nel triennio delle merci in container (+58%; +360mila tonnellate) che, nel 2018, hanno raggiunto circa un milione di tonnellate per oltre 100mila teu e, in misura maggiore, da una crescita delle merci trasportate su mezzi pesanti, sia su collegamenti di linea che commerciale, che passano da 4,8 milioni di tonnellate nel 2016 a 5,5 milioni di tonnellate nel 2018 (+15%; +700mila tonnellate).
-
- «Il traffico di merci in contenitori - ha rilevato il presidente dell'AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Francesco Maria di Majo - fa registrare il numero più alto finora raggiunto e per la prima volta nella storia del porto di Civitavecchia i contenitori superano i 100.000 teu movimentati. Più che questo dato, che è ancora lontano dalle potenziali capacità del porto e soprattutto del terminal container, è importante sottolineare il significativo aumento del traffico ro-ro che conferma la crescita del ruolo di Civitavecchia quale snodo per il traffico intermodale con la Spagna, la Sardegna e la Sicilia. Ro-ro, prodotti ortofrutticoli, coils in acciaio e container sono i settori trainanti, sui quali l'ente sta portando avanti e sostenendo iniziative e progetti».
-
- Nel 2018, invece, il traffico di autovetture nuove ha fatto registrare nel complesso una flessione del -19,5% rispetto al 2017 a causa di una sensibile contrazione delle auto imbarcate in parte compensata da un incremento di circa il +10% delle auto sbarcate.
-
- Per quanto riguarda il traffico crocieristico - ha spiegato di Majo - «le previsioni di crescita del Porto di Roma sono state ampiamente confermate. Il numero di crocieristi transitati a Civitavecchia nel 2018 è, infatti, cresciuto del 10,8% confermando il porto di Roma quale scalo leader in Italia (e secondo in Europa) con quasi due milioni e mezzo di crocieristi. In particolare, la percentuale degli sbarchi è cresciuta del 12,6% e quella degli imbarchi del 9,6%. Tale dato è particolarmente significativo visto il maggiore indotto prodotto dagli sbarchi/imbarchi rispetto ai semplici transiti di passeggeri e rappresenta, quindi, un segnale positivo per l'economia della città e del territorio».
|