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Federazione del Mare, anche l'ultimo rapporto sul settore dimostra l'importanza dell'industria marittima per l'Europa
La Blue Economy europea - ha specificato la Federazione - registra un fatturato di 383 miliardi di euro e dà lavoro a 1,7 milioni di persone
28 maggio 2019
L'industria marittima è un settore vitale e strategico per l'Europa. Lo ha sottolineato la Federazione del Mare ricordando che l'importanza di questo settore è stata rilevata anche dal “EU Blue Economy Report 2019”, il rapporto annuale sulla Blue Economy predisposto dalla Commissione Europea sotto la regia di DGMARE e pubblicato nei giorni scorsi che evidenzia come l'Europa sia una grande potenza marittima, con l'80% del commercio estero dell'UE e il 40% del suo commercio interno che utilizzano la navigazione. Inoltre gli armatori europei controllano quasi il 40% del tonnellaggio mondiale di naviglio mercantile, l'industria cantieristica europea è leader mondiale nella costruzione di navi da crociera e yacht di lusso e l'industria di produzione di apparecchiature e componenti marittime dell'Unione serve metà della flotta mondiale.
Alla Blue Economy europea viene attribuito un volume di affari di 658 miliardi di euro, di cui 180 miliardi di valore aggiunto (quindi quasi 480 miliardi di costi intermedi, cioè di acquisti effettuati negli altri settori dell'economia), ed un'occupazione di quattro milioni di addetti.
La Federazione del Mare ha rilevato che quello della Commissione Europea è «un rapporto importante, ancorché migliorabile, visto che i dati riportati si riferiscono all'anno 2017, non consentendo di valutare le evoluzioni più recenti, e che manca un'analisi qualitativa accanto a quella quantitativa, entrambe necessaria per orientare le scelte politiche e rafforzare l'economia blu europea. Inoltre - ha osservato ancora la Federazione che rappresenta il cluster marittimo italiano - tra i dati si includono anche il turismo costiero e l'estrazione di idrocarburi, i quali concorrono rispettivamente per il 30% e il 14% al volume d'affari della Blue Economy e per il 54% e il 4% alla sua occupazione, dandone un'immagine a prima vista imprecisa se si ritiene che l'economia del mare debba includere solo le attività marittime vere e proprie (in Italia, ad esempio, quei settori non vengono analizzati nel rapporto dedicato periodicamente dalla Federazione del Mare e dal Censis al cluster marittimo nazionale, studio di cui uscirà in autunno la sesta edizione). Depurato di tali voci, i dati per la Blue Economy europea sono pari a 383 miliardi di euro come fatturato e 1,7 milioni di persone come occupazione».
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