- Oggi a Roma, nel corso di un convegno, l'Agenzia Dogane e Monopoli ha presentato un nuovo progetto volto alla completa digitalizzazione delle procedure doganali nei porti italiani, progetto che - ha sottolineato l'Agenzia - rappresenta vera e propria rivoluzione che promette, grazie all'uso di tecnologie avanzate, di semplificare la vita alle imprese e alla stessa amministrazione, creando così le premesse per attrarre maggiori traffici commerciali nei porti italiani.
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- Specificando che è previsto in seguito il pieno coinvolgimento anche degli attori privati interessati alle procedure portuali, attraverso i loro organismi e associazioni di categoria, il direttore dell'Agenzia Dogane e Monopoli, Benedetto Mineo, ha spiegato che «l'obiettivo è di arrivare a una catena logistica senza soluzione di continuità in cui, ad esempio, merci sdoganate in mare, transitino celermente nel porto grazie alla gate automation, per indirizzarsi quindi a destinazione lungo un fast corridor. Ciò - ha sottolineato - consentirebbe di liberare rapidamente le aree portuali, spesso congestionate. Per quanto riguarda le operazioni doganali - ha aggiunto Mineo - il progetto mira ad ottimizzare la movimentazione multimodale delle merci al fine di aumentare la competitività del sistema portuale nella rete transeuropea e attrarre nuove correnti di traffico».
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- «I grandi operatori della logistica e dei trasporti che agiscono su scala globale - ha proseguito Mineo - ci chiedono maggiore omogeneità nei processi dei diversi porti. Processi e prassi differenti comportano infatti diseconomie anche per gli operatori e gli imprenditori del settore. Con il nostro progetto vogliamo proprio arrivare ad una maggiore standardizzazione dei processi doganali, reingegnerizzandoli, rendendoli più semplici e omogenei sul territorio. La soluzione messa a punto dall'Agenzia ha il vantaggio di essere aperta al dialogo con qualsiasi sistema informativo attualmente utilizzato dalle Autorità Portuali e valorizza le sinergie tra tutti gli attori coinvolti».
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- per la digitalizzazione delle procedure doganali, modello che verrà poi esteso su scala nazionale. Il progetto speciale a livello nazionale sarà condotto in raccordo con l'Agenzia per l'Italia Digitale nell'ambito delle strategie nazionali per la trasformazione digitale del settore pubblico e del Paese, previste nel Piano Triennale per l'informatica 2019-2021, e si articolerà in più fasi. La prima fase riguarderà la definizione del modello generalizzato di interoperabilità per lo scambio dati tra i sistemi doganali e portuali sulla base del sistema in realizzazione a Bari.
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- Il porto di Bari, infatti, è stato assunto come esempio di best practice per via dei risultati eccellenti riscontrati dal progetto pilota sviluppato nell'ambito del Programma operativo nazionale Infrastrutture e Reti 2014-2020 che, nell'ottica delle tecnologie 4.0 (Internet of things - IoT, Blockchain, Intelligenza artificiale, ecc.), prevede la completa digitalizzazione delle procedure di imbarco e sbarco, ingresso e uscita dai nodi portuali (Gate automation), del controllo sul processo logistico di stoccaggio e controllo merci e del pagamento delle tasse di ancoraggio e di quelle portuali
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- Il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, Ugo Patroni Griffi, ha ricordato che - già nel 2018 l'ente aveva portato l'alta velocità nel porto di Bari, che consente un più approfondito monitoraggio ambientale, maggiore efficacia nel public safety, miglioramento nelle performance di attrazione turistica, nonché maggiore precisione nei controlli di security. «Inoltre - ha precisato - le già avanzate dotazioni tecnologiche, soprattutto nel campo della security, di cui dispongono i cinque porti del sistema, sono state recentemente implementate dal progetto ISMAEL (Integrated SysteM for the Assessment of Environmental impacts in transport Logistics). Si tratta di un software innovativo che consente di effettuare analisi predittive sul livello di emissioni globale nelle aree in esame, consentendo agli attori principali, attraverso l'utilizzo di un DSS (Decision Support System), l'Internet of Things e i big data, la programmazione efficace della movimentazione delle merci, la prevenzione dei rischi derivanti dalla congestione del traffico, la riduzione complessiva dell'impatto ambientale rinveniente dalle attività (ad esempio carbon footprint, polveri, radiazioni, ecc). Abbiamo messo a disposizione dell'Agenzia delle Dogane e di tutti i principali attori di questo progetto - ha concluso Patroni Griffi - il nostro know-how al fine di efficientare sensibilmente il transit time delle merci nei porti e negli snodi logistici».
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