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Inaugurato Vado Gateway, il nuovo container terminal del porto di Vado Ligure
A regime la capacità di traffico containerizzato annua sarà di circa 900mila teu
12 dicembre 2019
Oggi nel porto di Vado Ligure è stato inaugurato Vado Gateway il nuovo container terminal gestito dalla APM Terminals Vado Ligure Spa, società il cui capitale è detenuto al 50,1% dalla APM Terminals del gruppo armatoriale danese A.P. Møller-Mærsk, al 40% dalla COSCO Shipping Ports del gruppo armatoriale cinese COSCO Shipping e al 9,9% e dalla cinese Qingdao Port International Co.
Inizialmente sarà operativa una prima parte di banchina di 450 metri del nuovo terminal semi-automatizzato, ma dal prossimo luglio saranno sfruttati tutti i 700 metri che compongono la piattaforma portuale. Con fondali a filo banchina di -17,25 metri e un'altezza di ben 4,5 metri sopra il livello del mare, Vado Gateway potrà accogliere ed operare senza limitazioni anche le grandi portacontainer di ultima generazione (ULCS - Ultra Large Container Ship).
Vado Gateway conta inoltre su una serie di dotazioni all'avanguardia ed in particolare su una flotta di gru che operano grazie alle più moderne tecnologie. Il piazzale per il deposito e la movimentazione dei container è il primo in Italia ad essere completamente automatizzato: le gru di piazzale ARMG (Automatic Rail Mounted Gantry crane), opereranno in modo autonomo e saranno supervisionate in remoto da operatori altamente specializzati. Questo consentirà di garantire anche i più elevati standard di sicurezza nel settore, dal momento che nessuna persona potrà essere fisicamente presente in quest'area specifica durante la movimentazione. L'accesso al piazzale sarà possibile soltanto per attività di manutenzione durante il fermo delle gru.
I container che sbarcheranno a Vado Gateway saranno immediatamente registrati da una videocamera dinamica installata sulle gru di banchina (STS, Ship-To-Shore), mezzi con operatore a bordo che inviano le informazioni al sistema operativo del terminal (TOS - Terminal Operating System). Il TOS, molto avanzato e completamente integrato con tutte le altre apparecchiature, consentirà di rintracciare in qualsiasi momento la posizione di ogni singolo container. La movimentazione dei container dalla banchina alle aree di scambio interne, da qui al piazzale e quindi alle aree di scambio con il trasporto stradale (exchange grid), avverrà attraverso l'impiego delle gru a cavaliere (Straddle Carrier), mezzi ad alimentazione ibrida con operatore a bordo che riceveranno istruzioni direttamente dal TOS.
Vado Gateway ha evidenziato inoltre che il nuovo terminal disporrà di uno dei sistemi di accesso per i camion tra i più tecnologici d'Italia. L'arrivo al terminal avverrà infatti grazie alla presenza di 14 corsie reversibili ad alto contenuto di automazione, necessario per la gestione dei flussi attraverso un sistema di “appuntamenti” denominato Truck Appointment System. Gli autotrasportatori che arriveranno al cancello di accesso avranno precedentemente prenotato il loro arrivo e ricevuto conferma attraverso un'interfaccia web collegata ai sistemi informatici. Una volta arrivati in porto, attraverseranno un lettore ottico in grado di riconoscere il trasportatore grazie alla targa del mezzo ed al numero del contenitore.
APM Terminals punta molto sul trasporto ferroviario per i propri collegamenti con i mercati e l'obiettivo dell'azienda per Vado Gateway è di movimentare su rotaia il 40% dei contenitori. Inizialmente saranno cinque i treni settimanali che da Vado raggiungeranno vari snodi intermodali nel Nord e Nord Est dell'Italia, fra cui Milano e Padova, ma il loro numero è destinato a salire progressivamente.
La realizzazione del terminal ha comportato un investimento complessivo di circa 450 milioni di euro, di cui 180 milioni da parte di APM Terminals, 43 dei quali in project financing. Il committente dell'opera è l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, che ora ne affiderà la gestione proprio ad APM Terminals per i prossimi 50 anni.
APM Terminals Vado Ligure controlla anche l'attiguo Reefer Terminal di Vado Ligure, il più grande hub per la logistica della frutta nel Mediterraneo. A regime la capacità di traffico containerizzato annua di Vado Gateway sarà di circa 900mila teu, che si somma alla capacità di 250mila teu del Reefer Terminal.
Il nuovo container terminal ligure è stato già incluso tra i porti scalati da due servizi marittimi della compagnia Maersk Line del gruppo danese: a partire dal prossimo febbraio le navi del servizio ME2, che collega il Mediterraneo con il Medio Oriente e l'India, e del servizio MMX, che collega il Mediterraneo col Canada, faranno scalo a Vado Gateway ( del 29 novembre 2019).
Inizialmente i dipendenti di Vado Gateway e Reefer Terminal saranno rispettivamente 240 e 150, cifre che saranno raggiunte tra poco più di un mese quando si concluderanno gli ultimi corsi di formazione, mentre a fine 2020, quando il completamento del terminal sarà pienamente realizzato, gli occupati di Vado Gateway saliranno a circa 300.
Risale al 2005 l'inclusione del nuovo container terminal nel Piano Regolatore Portuale di Vado Ligure e la pubblicazione del bando europeo di interesse per individuare gli operatori intenzionati ad essere coinvolti nel progetto. «È stata una lunga attesa - ha commentato l'amministratore delegato di APM Terminals Vado Ligure, Paolo Cornetto - abbiamo dovuto affrontare molte difficoltà, ma sono grato ai miei colleghi ed alla mia azienda per avere sempre continuato a crederci. Ora dovremo essere bravi e garantire ai clienti un servizio di eccellenza. Ci sono ancora molte partite aperte sulle infrastrutture esterne che devono essere portate a termine. Mi auguro che non si esaurisca la grande determinazione di tutte le istituzioni che ci ha consentito di arrivare a questo giorno: Vado Gateway dovrà poter contare su infrastrutture efficienti per poter esprimere tutto il suo potenziale nei prossimi anni».
In occasione dell'odierna cerimonia di inaugurazione di Vado Gateway il sindaco di Vado Ligure, Monica Giuliano, ha sottolineato che «l'inaugurazione del nuovo terminal rappresenta per il nostro territorio la nascita di un nuovo modello di sviluppo economico che ha quale fondamento il mare. Abbiamo superato una fase di decrescita e desertificazione industriale grazie all'impegno delle istituzioni locali e degli operatori coinvolti. Ora l'auspicio è che il nuovo cammino possa rigenerare territori e occupazione premettendo il perseguimento di un binomio indissolubile tra benessere sociale e sviluppo produttivo».
Il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini, ha evidenziato che, «grazie ad un lavoro lungo 15 anni, oggi il porto di Vado Ligure può vantare il terminal container più avanzato per tecnologia nel Mediterraneo. A pochi giorni dall'apertura del rinnovato terminal crociere di Savona, è una soddisfazione particolare testimoniare il grande rafforzamento degli scali di ponente, che contribuiscono in modo determinante a migliorare l'efficienza e la capacità del sistema portuale ligure e nazionale. In vista dell'apertura commerciale e della piena operatività del terminal - ha aggiunto Signorini - siamo tutti impegnati ad assicurare l'integrazione del Vado Gateway con la rete di trasporto autostradale e ferroviaria nazionale. Questa è la sfida chiave perché i nostri porti e i nostri operatori possano mettere a frutto tutto il loro potenziale al servizio dell'economia del nostro Paese e dell'Europa».
Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha ricordato che «la piattaforma di Vado darà lavoro da subito a 390 persone, di cui oltre 70 formate con il progetto “Blue economy” di Regione Liguria, a dimostrazione di come la formazione mirata e specifica in linea con le esigenze delle aziende e del mercato dia risultati concreti e aiuti i nostri giovani a trovare occupazione. La nostra regione, con i suoi porti, è già la principale piattaforma logistica del Mediterraneo: il taglio del nastro della nuova piattaforma di Vado Ligure potenzia la nostra capacità di movimentazione e conferma il settore marittimo come quello più strategico e nodale per il sistema Liguria».
«La scelta del project financing compiuta nel 2005 - ha rilevato Salvatore Margiotta, senatore e sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - si è rivelata efficace, e sia pur con tempi italiani un po' troppo lunghi, la struttura è diventata realtà. Ad APM va riconosciuta determinazione e pazienza. Mi piace sottolineare che - caso raro - il contributo pubblico si è ridotto da 300 a 270 milioni. Non si poteva inoltre immaginare un terminal senza una forte componente ferroviaria, e per questo l'atto di concessione del 2008 impone l'uso della modalità ferroviaria per il 40% del volume movimentato. L'RTI che lo gestisce - Serfer e Trenitalia Cargo - se ne farà carico assicurando un servizio all'altezza della sfida. Per quanto riguarda il trasporto su gomma - ha specificato Margiotta - resta ancora da realizzare il casello autostradale di Bossarino; Autostrade dei Fiori sta completando la progettazione definitiva con l'obiettivo di arrivare entro la fine 2020 all'appalto dell'opera. Il governo farà la sua parte di stimolo, di controllo e vigilanza affinché l'obiettivo sia colto nel più breve tempo possibile».
Oltre a Margiotta, Toti Giuliano, Signorini e Cornetto, hanno partecipato alla cerimonia di inaugurazione, tra gli altri, l'ammiraglio Nicola Carlone, comandante della Direzione Marittima della Liguria, il chief executive officer di APM Terminals, Morten H. Engelstoft, e l'onorevole Franco Vazio.
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