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Trasportounito chiede l'apertura 24 ore su 24 di porti, interporti, piattaforme logistiche e centri merci
L'associazione dell'autotrasporto sottolinea che l'efficienza è l'unica alternativa al collasso
30 aprile 2020
«Senza seri e reali interventi governativi che abbiano efficacia immediata e determinino un concreto alleggerimento delle tre principali voci di costo, ovvero gasolio, autostrade e tassazione del lavoro, le imprese di autotrasporto, che non sono “amate” dal sistema bancario, collasseranno per mancanza di liquidità». Lo ha sottolineato il coordinatore ligure di Trasportounito, Giuseppe Tagnochetti, spiegando che per rilanciare l'autotrasporto non è più sufficiente recuperare i deficit finanziari con le logiche del passato e, tentare di renderle compatibili con gli obblighi operativi fissati dai reiterati diktat governativi - ha denunciato - è impossibile.
«Il rilancio economico del Paese - ha osservato Tagnochetti - deve transitare obbligatoriamente anche attraverso misure di forte incentivazione pubblica e privata; in testa alla lista si colloca una operatività h24 nella raccolta e distribuzione delle merci nei magazzini commerciali, nelle piattaforme logistiche, nei terminal portuali e interportuali. Questo significa, come avviene in larga parte dei porti comunitari, gestire i turni di lavoro in modo tale da non congestionare le ore di punta, consentire il rispetto delle norme sul distanziamento, sfruttare strade e autostrade quando i cittadini sono fermi e ridurre notevolmente le inutili e costose (non remunerate) ore di attesa».
Tagnochetti ha specificato che un mezzo di autotrasporto è come un macchinario in un'industria condotto da un operaio e che deve produrre per nove ore di guida per generare i giusti ricavi. Un veicolo che subisce fermi macchina per tre o quattro ore - ha spiegato - non copre nemmeno i costi fissi ed è proprio in quel blackout che si generano problemi di sicurezza e di rispetto del codice della strada per il personale viaggiante, costretto a operare in condizioni ormai ampiamente al di là del limite di guardia.
«Recuperare in produttività - ha concluso il coordinatore ligure di Trasportounito - è di interesse per l'impresa così come per il lavoratore, alleati nella difesa di un quadro di regole da rispettare, nella ricerca di utili e nella garanzia degli stipendi».
Secondo Trasportounito, è poi venuto il momento di interrogarsi sino a quando l'autotrasporto dovrà e sarà disposto a farsi carico degli extra costi derivanti da strozzature e crollo dei livelli di efficienza di un sistema logistico che è tale solo nel nome, ma che nei fatti non si è mai fatto carico di sostenere in modo coeso, e non sfruttando solo l'anello più debole, le emergenze della filiera.
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