- Nel 2020 Shanghai è risultato il porto container che presenta il maggior numero di collegamenti diretti con altri scali portuali mondiali attraverso servizi marittimi di linea. Lo evidenzia l'ultimo rapporto sul ruolo dei porti nell'ambito della rete mondiale di trasporti marittimi containerizzati realizzato dalla Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD), specificando che sulla base degli ultimi dati il porto di Shanghai dispone di 288 collegamenti marittimi diretti con altri porti ed è seguito dai porti di Busan (con 274 collegamenti diretti), Anversa (268) e Rotterdam (264).
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- Il rapporto spiega che nel secondo trimestre di quest'anno sono stati 939 i porti mondiali ad essere stati scalati da servizi marittimi regolari di linea e precisa che, se tutti i porti avessero collegamenti diretti tra loro, ci sarebbero 440.391 servizi marittimi diretti da porto a porto, mentre in realtà solo 12.748 coppie di porti dispongono di collegamenti diretti, ovvero il 2,9% del totale teorico. Per il restante 97,1% delle coppie di porti i collegamenti avvengono per via indiretta tramite il trasbordo dei container in altri porti. Il rapporto rileva che le coppie di porti che sono meno connesse sono collegati solo con servizi che richiedono sino a sei trasbordi in altri porti, cioè tramite sette servizi diretti e 14 movimentazioni dei carichi nei porti necessari per realizzare l'intero trasporto.
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- A tal proposito il rapporto fa riferimento alla “betweenness”, ovvero rispetto a quante connessioni porto-a-porto uno specifico porto risulta essere tra le migliori opzioni in termini di minimizzazione del numero di trasbordi necessari per eseguire l'intero trasporto. Il documento spiega che nel caso di Rotterdam, che nel 2020 è risultato il porto con la più elevata betweenness, sono stati riscontrati 42.656 collegamenti porto-a-porto che includono lo scalo portuale olandese tra le rotte ottimali per eseguire il trasporto. Nella graduatoria relativa alla betweennes, Rotterdam è seguito dai porti di Anversa ed Amburgo.
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- Il rapporto specifica inoltre che relativamente alla betweennes i principali porti europei risultano meglio collegati rispetto ai principali porti asiatici, mentre relativamente al “degree”, ovvero al numero di altri porti con cui un singolo porto ha connessioni dirette, i porti asiatici risultano meglio collegati dei porti europei.
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- Il rapporto analizza anche le opzioni di scelta a disposizione degli spedizionieri e caricatori spiegando che tra i 12.748 collegamenti diretti da porto a porto che non richiedono trasbordi, 6.017 collegamenti (il 47,2% del totale) sono realizzati da una sola compagnia di navigazione, mentre su 2.751 rotte (il 21,6%) operano due compagnie concorrenti e su 3.980 rotte (il 31,2%) operano tre o più vettori di trasporto marittimo containerizzato.
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- Il documento rende noto che la coppia di porti che risulta meglio collegata tramite servizi diretti è Ningbo-Shanghai, rotta sulla quale operano 52 compagnie di linea che realizzano servizi diretti tra i due porti. Seguono le coppie Port Klang-Singapore (41 compagnie), Busan-Shanghai (38 compagnie) e Shanghai-Qingdao (37). Inoltre tutte le prime 50 coppie di porti che presentano le migliori connessioni si trovano su rotte intra-regionali e per la quasi totalità su rotte intra-asiatiche. Fanno eccezione due collegamenti intra-europei: Anversa-Rotterdam (con 24 compagnie sulla rotta) e Amburgo-Rotterdam (23 compagnie).
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- Il rapporto analizza anche cosa è cambiato negli ultimi 14 anni relativamente alla connettività tra i porti sottolineando che tra il secondo trimestre del 2006 e il secondo trimestre del 2020 il numero di porti container inclusi nella rete è aumentato del +13% salendo da 834 a 939 e che, nel periodo, la “betweenness” media è salita del +27% riflettendo la crescita della rete di trasporti marittimi containerizzati e la riduzione dei servizi diretti porto-a-porto. Inoltre il centro della rete in termini di nodi portuali principali e della loro posizione nell'ambito del network si è spostata dall'Europa all'Asia. I porti che hanno migliorato maggiormente il loro “degree” sono in Cina (Nansha, Ningbo e Shekou), mentre i tre porti che hanno registrato il maggior calo di collegamenti diretti si trovano nel Regno Unito (Tilbury e Felixstowe) e in Venezuela (Puerto Cabello).
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- Negli ultimi 14 anni, inoltre, la quota di coppie di porti che possono contare su servizi diretti è diminuita dal 3,7% nel 2006 al 2,9% nel 2020 riflettendo la tendenza a effettuare un maggior numero di collegamenti che vengono realizzati tramite trasbordi (il “degree” medio, nel periodo, è diminuito del -10%).
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- Infine negli ultimi 14 anni il numero di compagnie di navigazione che realizzano servizi per coppie di porti è rimasto costante a 2,7.
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