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Nel porto di Ancona nuove aree da destinare alle merci convenzionali, ai rotabili e ai passeggeri
Via libera all'adeguamento tecnico funzionale del PRP per la destinazione delle banchine 19, 20 e 21 del molo sud
2 ottobre 2020
Il Comitato di gestione dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico, nella riunione tenutasi martedì, ha approvato l'adeguamento tecnico funzionale dell'attuale Piano Regolatore Portuale del porto di Ancona per la destinazione delle banchine 19, 20 e 21 del molo sud. L'ente portuale ha ricordato che si tratta di un'infrastruttura che con la delibera n. 31 del 27 giugno 2018 il Comitato di gestione aveva deciso di destinare, alla scadenza delle concessioni demaniali, a diverse funzioni portuali e che presenta una lunghezza complessiva di 420 metri e una superficie di 21.400 metri quadrati dove si possono accogliere i traffici di merci varie, passeggeri, ro-ro e ro-pax.
L'AdSP ha specificato che tale decisione parte dall'evoluzione dei traffici cerealicoli che, con il trascorrere degli anni, ha subito nel porto di Ancona una profonda modifica. Il Piano particolareggiato del porto definisce, per le tre banchine, possibilità di ormeggio per merci varie, portacontainer, carboniere-rinfuse, porta-granaglie, ro-ro, ro-pax. L'ente portuale ha precisato che approfondite analisi sulle caratteristiche delle banchine e dei piazzali retrostanti, dopo la demolizione dei 46 silos che erano sull'area, hanno escluso la possibilità che le banchine possano sostenere carichi normalmente richiesti per la movimentazione della maggior parte delle merci.
Inoltre è stato anche escluso l'uso delle aree per tipologie merceologiche ad alto impatto ambientale e incompatibili con la prossimità del tessuto urbano. Sulla destinazione d'uso, individuata dall'Autorità di Sistema Portuale per i traffici ro-ro, ro-pax e merci varie, lo scorso 18 settembre il Comune di Ancona ha formalizzato il “non contrasto” rispetto agli attuali strumenti di pianificazione urbanistica comunale.
Specificando che le banchine 19, 20 e 21, per le loro caratteristiche, si prestano all'ormeggio di navi di medie dimensioni come i traghetti operativi nell'area extra Schengen, l'ente portuale ha rilevato che questa ipotesi renderebbe così disponibili per le attività portuali ulteriori due accosti liberando per l'uso commerciale tre banchine, 8, 10, 11, con una funzione polmone per i picchi estivi di traffico ro-ro e ro-pax, in particolare per le linee stagionali, offrendo anche la possibilità di intercettare nuove linee commerciali.
L'AdSP ha evidenziato inoltre che, oltre che essere strategicamente indispensabile recuperare banchine commerciali da mettere a disposizione degli operatori, l'ipotesi di spostamento ridurrebbe di circa 158mila i chilometri percorsi l'anno da auto e tir all'interno del porto storico per le attività di imbarco e sbarco per i Paesi di destinazione, con una diminuzione anche delle conseguenti emissioni. L'ente ha precisato che un'altra opportunità sarà quella di ormeggiare alla banchina 7 yacht di grandi dimensioni che transitano numerosi in Adriatico, per intercettare così una domanda crescente da parte di questo settore che ad oggi non trova soddisfazione sulle coste adriatiche italiane.
«Questo progetto, sul quale si è lavorato da tempo - ha rilevato il presidente Autorità di Sistema Portuale, Rodolfo Giampieri - fa parte di una fase di ripartenza dello scalo che, pur segnato dal tremendo incendio, vuole mettere in campo tutte le energie positive indispensabili per reagire. Un progetto che recupera banchine per lo sviluppo commerciale e che guarda ad una strategia futura che coniuga sviluppo e sostenibilità». Giampieri ha rivolto «un grazie di cuore a tutte le amministrazioni che hanno collaborato e che stanno collaborando iniziando dalla Capitaneria di porto, determinante in tutte le valutazioni tecniche fatte, e dal Comune di Ancona».
Il comandante del porto di Ancona, ammiraglio Enrico Moretti, ha spiegato che «il nuovo spazio portuale porterà il porto di Ancona ad essere più competitivo sia sotto il profilo commerciale che ambientale. Il trasferimento delle navi traghetto provenienti dai Paesi extra Schengen presso le banchine 19-20-21 - ha aggiunto - permetterà, infatti, di allontanare dal centro cittadino i disagi connessi con il traffico veicolare in imbarco/sbarco, nonché con l'inquinamento acustico generato dai motori delle navi».
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