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Non più rinviabile il confronto sulle giornate di lavoro perse nel porto di Genova a causa della crisi sanitaria
CULMV, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti sollecitano un confronto con AdSP e terminalisti
5 ottobre 2020
La compagnia portuale genovese CULMV P. Batini e i sindacati hanno chiesto un confronto urgente con l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e con i terminalisti portuali genovesi per discutere del devastante impatto sui conti della compagnia del drastico calo dei traffici nel porto di Genova causato degli effetti della pandemia di coronavirus. Il Consiglio dei delegati della CULMV e i rappresentanti delle sezioni liguri di Filt Cgil (Enrico Poggi ed Enrico Ascheri), Fit Cisl (Mauro Scognamillo e Massimo Rossi) e Uiltrasporti (Roberto Gulli e Duilio Falvo) hanno evidenziato che la crisi sanitaria ha determinato un calo del -20 del numero delle navi in transito nel porto, una flessione del -17,8% delle merci movimentate nello scalo, con una riduzione del -13,8% dei soli container, un crollo del -60,5% dei passeggeri dei servizi di linea e il quasi azzeramento delle crociere (-87,9%).
Ciò - hanno sottolineato - ha avuto come conseguenza una rilevante diminuzione del numero delle giornate lavorate dai soci della CULMV P. Batini nonostante l'attività della compagnia non sia mai stata interrotta, nemmeno nei momenti più duri della pandemia. La compagnia ha reso noto che il bilancio a fine nel 2020 sarà di circa 50mila le giornate di lavoro perse rispetto all'anno scorso.
«Bastano questi numeri - hanno denunciato in una nota la compagnia e i rappresentanti dei sindacati - a spiegare chiaramente le nostre preoccupazioni, ma ancor più ci preoccupa che l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale non abbia ancora risolto i nodi centrali a tutela della continuità aziendale della CULMV. Nei tempi brevi devono essere definiti l'adeguamento tariffario e la chiusura del bilancio 2019, l'adeguamento dell'accordo di investimento (SFP) anche a fronte del piano di risanamento che va avanti. In questo momento difficile per il porto, sono necessari una regia e un arbitro imparziale per ricercare le soluzioni atte a dare continuità e solidità a un modello di organizzazione del lavoro che negli anni ha significato un punto di forza per le imprese e i lavoratori del nostro scalo».
«Riteniamo - hanno concluso CULMV, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti - che non sia più rinviabile il confronto tra l'AdSP, i terminal operators, la CULMV e le organizzazioni sindacali per affrontare e superare questo momento. Ma - hanno denunciato - c'è qualcuno a Palazzo San Giorgio che sia in grado di raccogliere questo allarme ed evitare un grave pregiudizio all'operatività portuale?».
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