- Assiterminal e Assologistica, a nome dei terminalisti portuali che rappresentano, hanno formalizzato al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili un'istanza in cui stigmatizzano la parziale e frammentata applicazione della misura normativa ottenuta nel 2020 che - hanno ricordato le due associazioni - prevedeva, per lo stesso anno, di poter ottenere dalle Autorità di Sistema Portuale la riduzione dell'importo del canone concessorio a fronte di una riduzione di fatturato superiore al 20%. Inoltre Assiterminal e Assologistica lamentano il ritardo, anche degli uffici della Commissione Europea, nel rendere disponibili le risorse economiche del fondo istituito in legge finanziaria a favore dei terminal passeggeri, «anche questo da noi richiesto e ottenuto - hanno specificato - per cercare di far fronte agli impatti della pandemia nel 2020».
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- Le due associazioni hanno spiegato che «l'appello al MIMS è conseguente alla diversa esecuzione che alcune Autorità di Sistema Portuale hanno dato alla previsione contenuta nell'art.199 del decreto-legge 34/20 anche alla luce del successivo decreto ministeriale attuativo, contestando inoltre - hanno precisato Assiterminal e Assologistica - la previsione della Conferenza dei Presidenti dello scorso novembre, di un'ulteriore “franchigia” del 20% (da intendersi quale alea nell'esercizio dell'attività imprenditoriale … nel corso di una pandemia?) che rende ancora più attenuata una forma di ristoro già contenuta nella sua potenziale efficacia».
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- «Sembra paradossale - hanno denunciato Assiterminal e Assologistica - che a quattro mesi dall'inizio del 2021, che peraltro sta riproponendo impatti devastanti sul settore crocieristico alla pari dell'anno appena concluso e volumi di traffico che faticano a tornare accettabili per l'equilibrio economico-finanziario anche degli altri operatori, si debba ancora discutere su questi temi invece di concentrarsi sul contingente e sulle prospettive, così come è inconcepibile che alcune aziende con fatturati in “rosso scuro” (alla pari di altri comparti produttivi) non abbiano ancora dati certi sui ristori spettanti per chiudere in qualche modo i loro bilanci: ma è così!».
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- Le due associazioni hanno specificato inoltre che l'appello rivolto al MIMS ha anche lo scopo di «evitare che le aziende maggiormente in difficoltà avviino una stagione di ricorsi in un contesto che vorrebbe e dovrebbe invece raccogliere le energie e concentrare le sinergie degli operatori - che, è non è pleonastico ricordare, sono e costituiscono l'asset produttivo dei porti - per ripartire, insieme alle rispettive AdSP, in un'ottica di dialogo e partnership quale presupposto e condizione per efficientare un vero sistema della portualità».
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- «Di fronte alle sfide attuative del PNRR e di una auspicabile stagione di riforme di cui anche noi siamo promotori (con una serie di proposte che continuiamo a promuovere e dettagliare dalla scorsa estate) - hanno evidenziato Assiterminal e Assologistica - è necessario superare questa fase: chiediamo quindi al Ministero di agire, sulla base delle proprie prerogative, per aiutarci a chiudere i temi del 2020, garantendo semplicemente uniforme e esaustiva applicazione nonché esigibilità di quanto previsto dalle norme. Abbiamo tutti bisogno di guardare avanti contribuendo a costruire un contesto di certezza e trasparenza normativa che si ottengono anche attraverso una maggiore chiarezza e semplificazione dei ruoli degli interlocutori istituzionali, la tempestività di esecuzione delle norme e una rinnovata relazione tra gli stakeholder (che identifichi nel privato un partner e non un mero destinatario di regole che spesso si sovrappongono pure)».
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- «Auspichiamo - hanno concluso Assiterminal e Assologistica - che le soluzioni che saranno individuate non pregiudichino ulteriormente la tenuta del settore e che si possa dare nuovo impulso e vitalità alla sostenibilità dello shipping e del terminalismo del nostro Paese da sempre protagonisti dell'economia logistica italiana, grazie anche alla tradizione imprenditoriale e alle professionalità che sa esprimere. Per rafforzare le nostre istanze confidiamo infine che nella conversione del decreto-legge sostegni vengano accolti i nostri emendamenti che ripropongono anche sul 2021 le soluzioni e alcuni strumenti normativi individuati per il 2020, magari, a questo giro, senza incagli!».
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- Oltre a questo appello, l'associazione terminalistica Assiterminal ha espresso anche l'auspicio di «una rapida soluzione delle vicende di Moby e Tirrenia-CIN, compagnie armatoriali che fanno capo alla famiglia Onorato, che possa preservare, valorizzandolo - ha sottolineato Assiterminal - sia il patrimonio professionale dei tanti lavoratori marittimi interessati che quello degli operatori portuali e terminalistici delle autostrade del mare, che già devono affrontare da più di un anno il contingente e prospettico dramma delle conseguenze pandemiche sui traffici passeggeri».
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