- Ieri il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sulle misure tecniche e operative per “Un trasporto marittimo più efficiente e più pulito” in cui “deplora che sul mercato europeo esista una distorsione della concorrenza tra i combustibili fossili, che beneficiano di un trattamento fiscale più favorevole, e i combustibili alternativi puliti prodotti da fonti rinnovabili” e invita la Commissione Europa “a porre rimedio a tale situazione proponendo di ripristinare norme in materia di concorrenza leale, applicando al trasporto marittimo il principio 'chi inquina paga' e incoraggiando e incentivando ulteriormente, anche attraverso esenzioni fiscali, l'utilizzo di alternative ai combustibili pesanti, le quali stanno riducendo sensibilmente l'impatto sul clima e sull'ambiente del settore marittimo”.
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- Riconoscendo l'impatto dell'utilizzo dell'olio combustibile pesante, la risoluzione sottolinea “la necessità di contrastare efficacemente le emissioni prodotte dai combustibili impiegati dalle navi e di ridurre gradualmente l'utilizzo dell'olio combustibile pesante nel settore del trasporto marittimo, non solo come combustibile in sé, ma anche come sostanza di miscelazione per i combustibili marini”. Ricorda inoltre “che il settore marittimo dovrebbe contribuire agli sforzi dell'UE in materia di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, garantendo al contempo la competitività del settore” e “sottolinea la necessità di avvalersi di tutte le possibilità prontamente applicabili per ridurre le emissioni marittime, ivi comprese le tecnologie di transizione quali le alternative all'olio combustibile pesante, di investire in tali possibilità nonché di trovare e finanziare alternative a lungo termine a emissioni zero”. Ricordando anche l'impegno dell'UE a conseguire la neutralità climatica al più tardi entro il 2050, in linea con l'accordo di Parigi, la risoluzione “sottolinea a tale riguardo il ruolo guida dell'UE e la necessità di negoziare la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del settore del trasporto marittimo anche a livello internazionale nel quadro dell'IMO, vista la dimensione internazionale e competitiva del settore del trasporto marittimo” e “ribadisce le precedenti posizioni del Parlamento sull'inclusione del settore marittimo nel sistema ETS dell'UE, anche per quanto riguarda l'aggiornamento della valutazione d'impatto”.
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- In tema di porti e trasporto merci, la risoluzione chiede tra l'altro alla Commissione Europea “di sostenere, per mezzo della legislazione, l'obiettivo dell'azzeramento dell'inquinamento delle banchine (per quanto concerne sia le emissioni di gas a effetto serra sia gli inquinanti atmosferici) e di favorire lo sviluppo e la diffusione di soluzioni multimodali pulite nei porti, che siano sostenute mediante un approccio per corridoi” e “invita in particolare la Commissione “a intervenire tempestivamente per disciplinare l'accesso ai porti dell'UE delle navi più inquinanti sulla base del quadro della direttiva relativa al controllo da parte dello Stato di approdo nonché a incentivare e sostenere l'utilizzo di energia da terra impiegando energia elettrica pulita o altre tecnologie di risparmio energetico aventi un impatto significativo in termini di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e degli inquinanti atmosferici”.
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- Inoltre si invita la Commissione “a promuovere un trasferimento modale verso il trasporto marittimo a corto raggio nell'ambito del Green Deal, allo stesso titolo del trasporto ferroviario e del trasporto per vie navigabili interne, in quanto alternativa sostenibile al trasporto aereo e su strada di merci e passeggeri” e si sottolinea “l'importante ruolo del trasporto marittimo a corto raggio ai fini del conseguimento degli obiettivi del trasferimento modale di ridurre la congestione del traffico e le emissioni associate ai trasporti, in quanto primo passo verso un modo di trasporto a emissioni zero”. A tal fine la risoluzione sottolinea l'importanza di avviare “una strategia per il rinnovo e l'ammodernamento della flotta dell'UE nell'ottica di promuovere la sua transizione verde e digitale e favorire la competitività del settore europeo delle tecnologie marittime”.
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- Il documento chiede inoltre “che sia elaborata una chiara strategia per promuovere il trasporto marittimo roll-on/roll-off (ro-ro) per le merci, in modo da ridurre la presenza di veicoli pesanti sulle strade” e “incoraggia la Commissione a prendere provvedimenti più concreti per collegare la sua politica marittima all'obiettivo di evitare trasporti su strada a lungo raggio e dannosi per l'ambiente in tutto il continente, incoraggiando forniture più vicine ai mercati di destinazione attraverso porti più piccoli”. A tal fine, la risoluzione chiede alla Commissione “di ridare senso al concetto di autostrade del mare in quanto parte integrante della rete TEN-T, dal momento che esse sono essenziali per agevolare i collegamenti e i servizi a corto raggio quali alternative sostenibili al trasporto terrestre, nonché di facilitare la cooperazione tra i porti marittimi e il collegamento con l'entroterra semplificando i criteri di accesso, in particolare per i collegamenti tra i porti al di fuori della rete centrale, nonché assicurando un significativo sostegno finanziario ai collegamenti marittimi in quanto alternativa al trasporto terrestre e garantendo il loro collegamento alle reti ferroviarie”.
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- In tema di Zone di controllo delle emissioni, la risoluzione del Parlamento europeo sottolinea “l'urgente necessità, dal punto di vista sanitario e ambientale, di istituire una zona di controllo delle emissioni di ossidi di zolfo (SECA) che copra tutti i paesi del Mediterraneo” e “invita la Commissione e gli Stati membri a sostenere attivamente la presentazione di tale zona dinanzi all'IMO entro il 2022”.
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- Invitando la Commissione Europea, gli armatori e gli operatori di navi a garantire l'attuazione di tutte le misure operative e tecniche disponibili per raggiungere l'efficienza energetica, la risoluzione osserva “che, nel settore marittimo, l'armatore della nave non coincide sempre con la persona o entità responsabile dell'esercizio commerciale della nave; osserva pertanto che il principio 'chi inquina paga' dovrebbe applicarsi, ritenendola responsabile, alla parte responsabile dell'esercizio commerciale della nave, vale a dire l'entità commerciale che paga il carburante consumato dalla nave, ad esempio l'armatore, il gestore, il noleggiatore a tempo oppure il noleggiatore a scafo nudo”.
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- Nella risoluzione si specifica che si ritiene “che qualunque processo realistico di transizione verso l'obiettivo di azzeramento delle emissioni debba basarsi sul coinvolgimento e sulla partecipazione degli operatori del settore e su un sostegno dell'UE espresso in forma di un bilancio e di un dialogo adeguati, di flessibilità e diligenza nel promuovere le riforme normative necessarie” e si sottolinea inoltre “che tali condizioni sono imprescindibili per promuovere una cooperazione strategica incentrata sulla sostenibilità attraverso strumenti come il partenariato coprogrammato relativo al trasporto marittimo a zero emissioni”.
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