- Confitarma chiede l'istituzione di un tavolo istituzionale sulla politica energetica, che includa lo shipping, e sovvenzionamenti per far fronte al rincaro del gasolio. In occasione dell'audizione di ieri presso le Commissioni riunite VIII (Ambiente) e X (Attività Produttive) della Camera dei deputati, nell'ambito dell'esame del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge n. 17 del 2022 “Misure urgenti per il contenimento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali”, il direttore generale della Confederazione Italiana Armatori, Luca Sisto, intervenuto in videoconferenza, ha innanzitutto espresso la preoccupazione di Confitarma per la grave situazione in Ucraina esprimendo forte solidarietà alla popolazione di quel Paese. In questo contesto, per l'Italia - ha rilevato - emerge l'importanza dell'economia del mare in generale e dell'industria armatoriale e dei porti in particolare: basti considerare che il 47% delle importazioni (in euro) dalla Federazione Russa arriva via mare: 100% dei combustibili minerali (carbone); 40% del petrolio; 99% dei fertilizzanti, 91% dei mangimi.
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- «Se vogliamo diversificare le fonti di energia - ha affermato il direttore generale di Confitarma - occorre intervenire su ciò che è per sua natura flessibile: il trasporto marittimo, l'infrastruttura mobile per eccellenza, in quanto la nave consente di diversificare rapidamente i mercati di riferimento». Guardando al settore del gas, la maggior parte del quale arriva tramite gasdotti - ha aggiunto Sisto - il ruolo del trasporto marittimo potrebbe contribuire a ridurre la dipendenza da pochi fornitori. «Per fare ciò - ha precisato - è però necessario riconsiderare la nostra politica in materia di rigassificatori e sostenere lo sviluppo della flotta di navi gasiere».
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- Per affrontare questi scenari, Confitarma ha chiesto che al più presto venga convocato un tavolo istituzionale dedicato alla politica energetica dei prossimi decenni che ricomprenda anche il trasporto marittimo, settore - ha sottolineato la Confederazione - definito anche dal governo strategico per il paese, come il periodo della pandemia ha testimoniato. Inoltre, considerata l'insostenibilità del prezzo del bunker per le imprese di navigazione, Confitarma ha sollecitato «una misura per il “ristoro” del “caro gasolio” che - ha specificato Sisto - nel premiare il virtuosismo delle imprese di navigazione che utilizzano combustibili alternativi, possa essere di beneficio anche per il resto della flotta che utilizza bunker tradizionale».
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