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Assarmatori, il caro energia imporrà un aumento del costo dei biglietti dei traghetti
Rossi: questo avrà un effetto inflattivo, non possiamo nasconderlo, ma non possiamo neanche pretendere che siano i fornitori del servizio a farsi carico di questi aumenti
16 marzo 2022
Oggi, a causa dell'escalation dei prezzi del carburante per le navi, un traghetto impiegato su una rotta come la Genova-Olbia-Genova spende ogni giorno circa 50mila euro in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso per pagare il carburante che rappresenta circa il 30% dei costi di esercizio di una nave. Lo ha sottolineato Assarmatori evidenziando che ciò significa che per ogni viaggio andata e ritorno le compagnie di navigazione si trovano a sostenere extracosti giornalieri effettivi sensibilmente più elevati a parità di partenze e frequenze, notevole appesantimento degli oneri che vale ovviamente per tutti i principali collegamenti per Sardegna e Sicilia, nonché per l'Elba e le isole minori.
«Adeguare i noli e le tariffe, e quindi il costo dei biglietti - ha avvertito il presidente di Assarmatori, Stefano Messina - sarà una scelta obbligata per evitare la sospensione di quei servizi marittimi da e per le isole, che anche nei mesi più duri della pandemia hanno garantito comunque sia la continuità territoriale, sia il trasporto di passeggeri e merci, inclusi gli approvvigionamenti indispensabili specie per la Sardegna».
«Adeguare i noli e le tariffe - ha proseguito Messina - rappresenta una scelta dolorosa ma necessaria che impatterà sull'intera filiera produttiva fino al consumatore finale. Ma le conseguenze di uno stop ai servizi sarebbero ben più drammatiche, come facilmente intuibile, in particolare per la popolazione insulare e per tutto l'indotto, anche turistico, per il quale questi collegamenti sono linfa vitale».
In merito sempre al caro energia, «è il caso di ricordare - ha denunciato il presidente di Assarmatori - come le nostre imprese siano ancora in attesa dei ristori previsti da diversi provvedimenti legislativi per limitare le conseguenze economiche dell'emergenza sanitaria, e adesso si trovino ad affrontare, da una posizione di ulteriore fragilità, le conseguenze di una nuova emergenza».
Sul tema è intervenuto anche il segretario generale di Assarmatori, Alberto Rossi, che lunedì, in audizione presso la Commissione Ambiente della Camera, nell'ambito del processo di conversione in legge del decreto-legge Energia, ha sottolineato che «la continuità territoriale di passeggeri e merci è un diritto sancito dalla Costituzione che rischia di venire meno: per gli armatori - ha affermato Rossi - l'utilizzo di combustibili fossili è ineludibile, ne siamo in qualche modo prigionieri, non avendo alternative concretamente percorribili. Il trasporto terrestre dal 2006 beneficia di un correttivo automatico delle tariffe in adeguamento all'andamento del costo del carburante, crediamo che una misura del genere sia necessaria anche per quello marittimo, specialmente per il naviglio impiegato nei collegamenti da e per le isole. Questo avrà un effetto inflattivo, non possiamo nasconderlo, ma non possiamo neanche pretendere che siano i fornitori del servizio a farsi carico di questi aumenti: non parliamo infatti di una differenza minima, ma di un sostanziale raddoppio dei costi legati al bunker».
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