- Caricatori e spedizionieri ci riprovano. Oggi dieci associazioni che rappresentano queste categorie nonché altri operatori del settore marittimo-portuale hanno chiesto alla Commissione Europea l'immediato avvio di una revisione del regolamento europeo di esenzione per categoria per le compagnie di navigazione containerizzate, regolamento - hanno ricordato - che esenta questi vettori marittimi da molti dei controlli e dai contrappesi previsti dalla legislazione dell'UE in materia di concorrenza e consente loro - hanno denunciato le dieci associazioni - di scambiarsi informazioni commercialmente sensibili al fine di gestire il numero e la capacità delle navi impiegate e la frequenza e le date delle partenze delle navi utilizzate sulle rotte commerciali in tutto il mondo.
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- Nella loro lettera alla Commissione in cui chiedono che sia posta mano al regolamento, che è stata sottoscritta da CLECAT, FEPORT, European Shippers' Council, European Barge Union, Global Shippers' Forum, European Tugowners Association, UIRR, FIATA, International Association of Movers e FIDI Global Alliance, si ricorda che il regolamento è stato rinnovato l'ultima volta nel 2020 ( del 24 marzo 2020) e si sottolinea che da allora le imprese europee e le altre parti della supply chain hanno dovuto subire le notevoli inefficienze del trasporto marittimo dei container, con molte partenze di navi che sono state cancellate o che sono state dirottate verso altri porti o con porti che sono stati “saltati” dai servizi marittimi. A ciò si è sommato, nel contempo, un eccezionale rincaro dei noli marittimi, tariffe che per molte rotte sono più che quadruplicate e continuano a rimanere ad un livello da tre a quattro volte superiore rispetto a quello del 2019, prima della pandemia.
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- «Gli effetti dei lockdown sulla produzione di beni e gli spostamenti della domanda dovuti agli effetti della pandemia di Covid - hanno rilevato le dieci associazioni - sono stati certamente significativi, ma la capacità del settore del trasporto marittimo di gestire collettivamente questi impatti, e nel contempo di produrre profitti per un totale di oltre 186 miliardi di dollari nel 2021, a spese della restante parte della supply chain e, in ultimo, dei consumatori europei, dimostra che qualcosa non va. I benefici derivanti dalle esenzioni dalla normativa generale sulla concorrenza di cui godono le compagnie di navigazione non sono equamente ripartiti tra le compagnie e il resto dell'economia, e ciò di per sé costituisce un motivo valido per cui l'esenzione per categoria dovrebbe essere rivista con urgenza».
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- Nella lettera le associazioni evidenziano che le indagini condotte negli Stati Uniti dalla Federal Maritime Commission hanno portato alla recente approvazione dell'Ocean Shipping Reform Act ( del 14 giugno 2022), normativa che affronta molte delle lamentele dei clienti e dei fornitori di servizi delle compagnie di navigazione containerizzate.
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- Le dieci associazioni hanno concluso rilevando che il riesame del regolamento consentirà a tutte le parti interessate di presentare prove e argomentazioni su come la Commissione Europea dovrebbe intervenire per assicurare che il mercato del trasporto marittimo containerizzato operi in modo equo e trasparente, e ciò dovrebbe includere l'esame di nuove misure e meccanismi che dovrebbero essere valutati e attuati prima della scadenza del regolamento attualmente in vigore prevista ad aprile 2024.
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