Riferendosi all'annuncio del vice ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti dell'avvio della fase di revisione della legislazione in materia portuale, Uiltrasporti ha esportato il Ministero ad attivare un confronto preventivo con le parti sociali. «Chiediamo - hanno spiegato il segretario generale e il segretario nazionale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi e Marco Odone - che venga ripreso quanto prima il tavolo di discussione permanente sui porti, proposto ormai da mesi dal vice ministro Rixi, quale luogo utile di confronto. I temi aperti riguardano gli interventi normativi su salute e sicurezza nei porti e il fondo per l'anticipo pensionistico per i lavoratori portuali, istituto ancora fermo sebbene ampiamente condiviso da parti sociali e dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti perché necessario al ricambio generazionale. Altrettanto urgente è il coinvolgimento sulla riforma dei porti che pare essere un obiettivo imminente del governo e sul quale crediamo che debba esserci un confronto preventivo affinché le parti sociali che hanno in questi anni contribuito alla costruzione dell'attuale disciplina che regola il lavoro nei porti attraverso il combinato disposto della legge 84/94 e il contratto unico, debbano dare il proprio contributo».
«Leggiamo - hanno proseguito Tarlazzi e Odone - della discussione aperta sulla governance dei porti, in particolare con la mozione a firma della deputata di FDI Maria Grazia Frija, che ci preoccupa in quanto riteniamo che, anche alla luce della situazione geopolitica che si è determinata in questi anni, la natura giuridica dei porti debba rimanere pubblica senza esplorare percorsi, come la governance pubblico-privato, che potrebbero far venir meno la terzietà delle autorità di sistema portuale, determinando degli squilibri nell'ambito della concorrenza e dello sviluppo dei traffici, favorendo grandi gruppi privati per lo più stranieri e mettendo a pregiudizio l'autonomia dello stato con conseguenze dirette sullo sviluppo armonico dei porti e sul piano occupazionale».