L'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno
Settentrionale “rimanda a settembre” la Piombino
Logistics, la società logistica attiva nel porto di Piombino
che è integralmente controllata dalla JSW Steel Italy del
gruppo siderurgico indiano JSW. L'ente portuale toscano, infatti,
ritiene che l'executive summary del piano di impresa presentato ad
aprile da Piombino Logistics non possa essere promosso e necessiti
di un'ulteriore valutazione prima di poter pronunciarsi sulla
richiesta di proroga della concessione provvisoria attualmente
vigente presentata dalla società e, soprattutto, in funzione
degli step da realizzare in vista della sottoscrizione del nuovo
addendum all'accordo di programma del 2018 e del rilascio di una
concessione definitiva.
In occasione della riunione odierna, al Comitato di gestione è
stato presentato l'executive summary che si compone di due fasi di
sviluppo, con la prima che prevede un intervento di sostanziale
ristrutturazione e riqualificazione del pontile Lucchini, allo stato
utilizzato in modo saltuario a causa di alcune criticità
connesse alla decisione di Piombino Logistics di non provvedere alla
demolizione delle gru ormai obsolete ancora presenti e non idonee
alle operazioni portuali per la tipologia merceologica oggi
lavorata. Questa fase, che prevede un investimento di 35 milioni di
euro e 115 navi lavorate annualmente presso il pontile, ha ricevuto
un voto positivo dall'AdSP.
Non così la parte della prima fase focalizzata sulla
realizzazione a ridosso del pontile Lucchini di un'ampia zona, di
circa 200.000 mila quadri, per il deposito di circa 60.000
tonnellate di bobine di produzione da destinare ai laminatoi della
zona sud. Il progetto viene considerato dall'ente portuale
sovradimensionato rispetto alle attuali esigenze di deposito, a
fronte delle quali - ha spiegato il responsabile del procedimento,
il dirigente Fabrizio Marilli- risulterebbero già sufficienti
le aree demaniali ad oggi presenti alla radice del pontile Lucchini
e poste in adiacenza all'impianto ex AFO che si estendono su circa
75.000 metri quadri.
Inoltre la terza parte della prima fase operativa prevede la
realizzazione, nelle aree immediatamente retrostanti il parco ex
Minerali, di un'area di produzione di idrogeno con un investimento
previsto per urbanizzazioni e costruzione dei capannoni di 36
milioni di euro e circa 20 unità di personale per la gestione
dell'impianto.
Bocciata anche la proposta della società di organizzare
una logistica su ferro di cui essere unico soggetto incaricato della
gestione del servizio per tutte le tipologie merceologiche operate
nell'ambito del nuovo porto di Piombino. La proposta di Piombino
Logistics è di utilizzare la propria posizione per stipulare
“Accordi relativi agli hub intermodali (porti, terminal
ferro/strada, hub logistici e hub urbani) e le infrastrutture
collegate con il Corridoio Scandinavo - Mediterraneo”. Per il
responsabile del procedimento, la società prospetta un
proprio ruolo in contraddizione con la pianificazione dell'ente e,
in particolare, con il Piano del Ferro elaborato ed approvato
dall'amministrazione che rappresenta lo strumento di indirizzo e
pianificazione dello sviluppo della logistica in tale segmento
operativo. Per l'ente portuale, ulteriore elemento di criticità
è dato dalla previsione “della candidatura della
società quale gestore unico del servizio logistico
dell'intero ambito portuale, proponendo in pratica un ruolo
monopolistico in assenza di ogni procedura di evidenza pubblica
invece prevista dalla normativa vigente per l'affidamento di tale
compito”.
La seconda fase operativa si concentra sull'espansione futura
della società e prevede, quali punti cardine, il passaggio
della produzione di acciaio dall'altoforno al forno elettrico e
l'avvio di una produzione industriale, oltre alla costruzione di
nuove banchine nell'area - attualmente a mare - di fronte ai terreni
che Piombino Logistics ha attualmente in concessione da parte
dell'autorità portuale.
Per l'AdSP, “il documento presentato pianifica e propone
interventi senza considerare in alcun modo le attività già
presenti nelle nuove aree portuali e/o in corso di futuro
insediamento sulla base di atti pregressi dell'amministrazione già
in corso di attuazione”. Un contrasto, che a detta
dell'amministrazione portuale, emerge in modo evidente laddove si
prevede di utilizzare gran parte delle nuove aree a nord del porto,
dove sono già insediate alcune attività ed è
previsto l'insediamento/spostamento di ulteriori impieghi in seguito
alle modifiche conseguenti l'inserimento del rigassificatore SNAM
FSRU presso la nuova banchina. Non solo, l'AdSP rileva che “la
proposta prevede l'utilizzo sia delle attuali nuove infrastrutture
portuali oltre che di quelle previste, eccedenti quanto ad oggi
utilizzato dalla società e riferito alle precedenti gestioni
dell'acciaieria, inserendo altresì nuove ed ulteriori
superfici coperte, per magazzini di logistica, che confliggono
radicalmente con le previsioni delle Norme Tecniche di Attuazione”.
Tra le motivazioni per cui il piano di impresa di Piombino
Logistics è stato “rimandato a settembre”, l'ente
portuale specifica che “vi sono aree demaniali per le quali
non vi è alcun interesse pubblico al mantenimento in uso alla
società ma anzi si delinea in modo evidente l'esigenza di una
loro destinazione ad altre iniziative di maggiore rilevanza e tali
da garantire un loro uso più proficuo, senza alcuna
conseguenza negativa per le previsioni di sviluppo industriale e
produttivo della società”.
«Il nostro obiettivo - ha sintetizzato il presidente
dell'AdSP, Luciano Guerrieri - è favorire il consolidamento
della siderurgia piombinese, senza tralasciare però la
necessità di provvedere a garantire una diversificazione
produttiva e imprenditoriale. L'executive summary rende manifesta la
volontà di Piombino Logistics di operare non soltanto su
tutto il porto attuale ma anche su quello ancora da costruire.
Rispetto alla proposta le aree richieste sono sovradimensionate. Non
solo: riteniamo che una quota parte delle aree in cui opera
attualmente Piombino Logistics debba tornare nella disponibilità
dell'AdSP ed essere successivamente destinate ad altri usi».
Guerrieri ha ribadito l'intenzione dell'ente portuale di voler
procedere ad una proroga dell'attuale concessione, sino a settembre,
«ma - ha precisato - non mancheremo di rappresentare la nostra
posizione nei tavoli regionali e nazionali».
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